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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2011 alle ore 20:42.

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dal nostro corrispondente Mario Platero
NEW YORK – Ignorando forti pressioni della leadership repubblicana, la Federal Reserve ha annunciato, a partire da oggi l'operazione "Twist", un trasferimento dal breve a lungo termine delle scadenze in portafoglio titoli del Tesoro della Banca Centrale senza aggiungere liquidità o aumentare la dimensione del portafoglio. Nel comunicato rilasciato dopo la due giorni di Comitato Monetario (FOMC), la Banca Centrale americana specifica che da qui a giugno venderà un ammontare pari a 400 miliardi di dollari di titoli del Tesoro con scadenza a breve per acquistare un ammontare analogo di titoli con scadenze fra i sei e i trent'anni.

La tecnica in gergo è chiamata "twist", da "twisting of funds", "spostamento di fondi" non prevede aumenti della liquidità, ma induce una riduzione dei tassi a lunga, importanti per finanziare gli investimenti, per mobiliatre il credito a vantaggio delle piccole medie imprese e per agevolare la sottoscrizione di emissioni obbligazionarie private.

La Fed ha anche annunciato che reinvestirà le scadenze delle sue partecipazioni in portafogli garantiti da mutui immobiliari in altri strumenti immobiliari invece che in buoni del Tesoro, per garantire che i tassi sui mutui immobiliari restino su livelli bassi.

Il messaggio è però anche quello di un approccio graduale, con la possibilità di mobilitare altre risorse se necessario. La Fed infatti è realista. Ha ricordato che la sua missione "è di contribuire alla massima occupazione e di mantenere l'inflazione sotto controllo". E ha riconosciuto non solo che l'economia è in difficoltà, ma che le cose potrebbero addirittura peggiorare: "La debolezza dell'economia... i rischi possibili di peggioramenti congiunturali a causa delle fragilita' sul fronte finanziario internazionale... un'inflazione che appare sotto controllo per la diminuzione in prospettiva anche dei prezzi delle materie prime..." sono stati gli elementi di fondo che, in chiave dinamica, hanno giustificato le scelte. Per questo la Fed ha preferito riservare alcune cartucce per il futuro, se ce ne sara' bisogno. E c'e' da scommettere che in questo contesto congiunturale il momento per usarle, da qui ai prossimi sei mesi verra'.

L'annuncio di ieri ha avuto subito un impatto sui rendimenti dei tassi a lunga con diminuzioni dei rednimenti sui titoli decennali a un nuovo minimo a quota 1,87% rispetto all'1,94% registrato prima dell'annuncio mentre il trentennale e' sceso dal 3,20% al 3,01%. La borsa ha invece peggiorato le perdite di giornata fino a una calo di oltre il 2% per l'indice Dow Jones.

Forse ci si aspettava qualcosa di più e cioè l'introduzione della misura per mobilitare le risorse finanziarie a vantaggio del settore privato e in particolare delle piccole medie imprese con l'eliminazione del tasso "overnight" pagato alle banche sugli eccessi di riserve in deposito presso la Banca Centrale. Oggi ammontano a circa 1.500 miliardi di dollari, una cifra enorme se si considera che in periodi più normali gli eccessi di liquidita' in deposito presso la Fed ammontanto attorno ai 30-40 miliardi di dollari. E' questa, la più morbida, una di due altre possibili misure di intervento che la Fed si riserva di utilizzare nel caso le condizioni dell'economia lo richiedessero.

La seconda, più aggressiva, sarà un nuovo accomodamento quantitativo, il QE3 di cui tanto si è parlato. Con la decisione della Fed c'e' stata anche una risposta netta alla leadership repubblicana del Congresso: l'autonomia e l'indipendenza della banca centrale americana non si toccano. La leadership repubblicana - Mitch McConnel il leader al Senato, John Boehner il Presidente della Camera, Jon Kyl, il capogruppo al Senato e Eric Cantor, il capo della maggioranza repubblicana alla Camera – aveva infatti scritto ieri una lettera al Presidente della Fed Ben Bernanke per chiedergli di non far nulla, di smetterla di intervenire per il bene del Paese. "Temiamo che ulteriori azioni da parte della Fed possano peggiore l'attuale crisi economica e danneggiare l'economia americana" hanno scritto i quattro, e hanno aggiunto: "Si rischia di indebolire ulteriormente il dollaro". Una presa di posizione questa, molto inconsueta, aggressiva e di pessimo gusto, che riflette la tensione politica nella Capitale. Per il resto ordinaria amministrazione, i tassi sui Fed Funds resteranno sui livelli attuali e si terra' un occhio sul pericolo di rimbalzi inflazionistici.

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