Vincent Bolloré ha continuato gli acquisti su Mediobanca, aggiungendo un altro 0,11% del capitale che porta la sua quota al 5,59%. Una posizione che conforta il suo standing di secondo azionista dell'istituto di Piazzetta Cuccia dietro a Unicredit (8,74%) e davanti all'alleato Groupama (4,93%) e che lo avvicina ancor più alla soglia del 6%, il tetto che gli é consentito dal patto. Il finanziere ed industriale francese é stato di parola. "Io continuo a comperare titoli Mediobanca.

L'abbassamento del rating non conta", ha detto alla fine della settimana scorsa, sulla soglia della sede veneziana delle Generali (di cui é vice-presidente), a commento della decisione di Standard and Poor's di ridurre il rating dell'istituto, sulla scia del taglio del rating sovrano. "E' il momento di investire in Italia, che é un Paese ricco e più solido della Francia", aveva aggiunto Bolloré che proprio in quei giorni ha acquistato poco più di un milione di azioni Mediobanca, per un controvalore di 5,5 milioni di euro. Il finanziere transalpino ha proceduto ad altre tornate di acquisti su Mediobanca nel corso della tempestosa estate borsistica, sempre a livelli compresi tra 5,8 e 5,4 euro per azione, per arrotondare la sua quota e in questo modo abbassare anche il valore di carico dei titoli.

Con i suoi acquisti, al tempo stesso Bolloré rafforza il gruppo C degli investitori esteri di Mediobanca, che può salire fino a un massimo dell'11% del capitale della banca. Il gruppo C tra l'altro si appresta a diventare totalmente francese, visto che il Santander, socio con l'1,84%, ha già dato la disdetta all'accordo che scade il 30 settembre e al suo posto Groupama vincolerà all'accordo la quota (1,87%) che finora era rimasta fuori patto.

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