Un utile netto semestrale di 42 milioni di euro (+35%), una buona quota di mercato nel settore delle amministrazioni pubbliche, una storia quasi centenaria e un presidente di prestigio quale Mario Sarcinelli. La controllata italiana di Dexia, la Dexia Crediop, può contare su questi numeri di bilancio e su una reputazione solida,ma ora attende di sapere le decisioni del piano di ristrutturazione della casa madre per sapere quale sarà il suo destino in caso di 'spezzatinò del gruppo franco-belga.

Secondo indiscrezioni della stampa belga Dexia Credit Local, la controllata italiana Crediop e la spagnola Sabadell potrebbero essere scorporate in una "bad bank", supportata da garanzie dal Belgio e dalla Francia.

Già nel 2008, al momento della nazionalizzazione, era stata decisa la sua cessione ma poi il processo non era andato avanti. La pressione dei mercati e, specie, delle agenzie di rating sul gruppo negli ultimi mesi hanno provocato dei contraccolpi anche sulla controllante italiana e nelle quotazioni delle sue obbligazioni. Un effetto 'a catenà non giustificato, secondo la banca italiana, dai fondamentali patrimoniali. Secondo gli ultimi dati disponibili i fondi propri sono saliti al 4% pari a 1,231 miliardi di euro. La Dexia Crediop sta comunque scontando gli effetti dei tagli ai bilanci pubblici e il Patto di stabilità che impedisce gli enti locali nuovi investimenti.

Dexia Crediop è controllata al 70% dalla banca franco-belga ed è partecipata dalla Banca Popolare di Milano, dal Banco Popolare e dalla Banca Popolare dell'Emilia Romagna con una quota del 10% ciascuna.

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