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Questo articolo è stato pubblicato il 06 ottobre 2011 alle ore 06:42.

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La sede della Banca Popolare di MilanoLa sede della Banca Popolare di Milano

Ore di lavoro febbrile per mettere a punto le liste per l'elezione del consiglio di sorveglianza della Banca Popolare di Milano, sotto il faro vigile della Banca d'Italia. La scadenza per la presentazione è il prossimo sabato pomeriggio, ma ogni lista deve essere correlata da 300 firme di soci ed è necessario il tempo materiale per raccoglierle. In particolare sarebbe alla stretta finale l'Associazione Amici della Bpm, che ha lavorato per giungere questa mattina a chiudere la rosa dei candidati cui ha partecipato anche InvestIndustrial di Andrea Bonomi.

I tempi si sono allungati a causa dei nuovi equilibri all'interno dell'Associazione. I rappresentanti della Fiba-Cisl ai vertici degli Amici di Bpm non hanno voluto partecipare ai lavori per la stesura delle liste. Questo ha fatto sì che si mancassero due candidati (di nomina Fiba). Allo stesso tempo si è leggermente indebolita la posizione della Fabi, dopo che un suo rappresentante ha deciso di non partecipare all'operazione. La conseguenza potrebbe essere una meno certa presidenza a Marcello Priori, candidato Fabi. Anche se alla guida dell'Associazione resta saldo Alessandro Dall'Asta proprio espressione della Fabi.

I tempi per la presentazione della lista dell'Associazione potrebbero per altro essere così stretti per anticipare il commissariamento della Fabi da parte della segreteria nazionale. Sul fronte nazionale di Fabi e Fiba, le indiscrezioni ipotizzano la presentazione di una lista a parte, ma è escluso che possa essere con il supporto di Matteo Arpe, la cui Sator proprio ieri ha annunciato di aver acquistato oltre 774 mila euro di azioni di Banca Profilo, di cui detiene già oltre il 53 per cento.

Tornando alla lista degli Amici di Bpm, resta, invece, saldo l'appoggio della Uilca. Massimo Masi, segretario generale del sindacato, ha ribadito che la Uilca sosterrà «una lista dell'Associazione Amici della Banca Popolare di Milano» per il nuovo consiglio di sorveglianza, precisando di chiedere ai dipendenti soci dell'istituto «precise garanzie sulla realizzazione di quel percorso di cambiamento che rifiuti qualsiasi pratica equivoca nella gestione della banca e del personale, peraltro già avviato oltre un anno fa».

Sui nomi, per altro, resta ancora qualche dubbio da fugare. Se sembra confermata la presenza dell'ex Deutsche Bank, Ulrich Weiss (in quota Bonomi), iscritto da martedì al libro soci, è allo stesso tempo sfumata l'ipotesi di ingresso nel cds di Carlo d'Urso per la mancanza di requisiti richiesti. Sempre a libro soci è stato iscritto anche Umberto Bocchino, ordinario di economia aziendale e consulente degli Amici di Bpm per lo statuto. Questo potrebbe far pensare a un suo coinvolgimento. A ieri sera, poi, c'era la certezza della definitiva uscita di scena dell'attuale presidente Ponzellini, anche se c'è chi sottolinea che la partita non sia ancora finita qui.

La Banca d'Italia, nel frattempo, sta continuando a monitorare con attenzione le vicissitudini di Bpm. Proprio ieri il presidente Massimo Ponzellini si è nuovamente recato in Via Nazionale per incontrare il direttore centrale della Banca d'Italia, Stefano Mieli. Tema dell'incontro le continue indiscrezioni sulle possibili liste che verranno presentate per l'elezione del consiglio di sorveglianza e il documento che ha portato alla luce l'accordo segreto volto a spingere le carriere degli Amici della Bpm. Da via Nazionale è arrivato soprattutto il disappunto per il caos che sta caratterizzando la vigilia dell'assemblea dei soci con il moltiplicarsi delle liste (vedi articolo a fianco), tanto che un nuovo incontro per fare il punto della situazione sarà fissato dopo la presentazione delle liste e prima del 22 ottobre. Nel corso dell'incontro di ieri, inoltre, non sarebbe stato affrontato il tema statuto, consegnato venerdì scorso dal cda della Bpm e ora al vaglio degli uffici della Banca d'Italia. Via Nazionale dovrà esprimersi in merito entro l'assemblea degli azionisti e non si esclude che possa farlo il giorno stesso con l'apertura dei lavori assembleari.

Più chiarezza, poi, è stata fatta anche sui tempi dell'aumento di capitale da 800 milioni che partirà il 31 ottobre prossimo, giorno in cui sarebbe scaduto il consorzio di garanzia. A stabilire il prezzo e lo sconto sul terp, quindi sarà non l'attuale cda in carica, ma il nuovo consiglio di gestione, che sarà eletto il 22 ottobre dopo l'assemblea dei soci che avrà designato il cds.

In Borsa Bpm si assesta a 1,67 euro per azione, dopo il +0,6% di ieri con volumi rientrati nella normalità da inizio anno.

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