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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2011 alle ore 06:43.

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MILANO
Il nuovo presidente del consiglio di sorveglianza della Banca Popolare di Milano, a meno di sorprese dell'ultima ora, sarà Filippo Annunziata. Il nome del commercialista milanese, assai vicino alla Vigilanza della Banca d'Italia, è stato inserito nella lista dei consiglieri che sarà presentata dall'Associazione Amici della Bpm d'intesa con la Investindustrial di Andrea Bonomi. L'approvazione definitiva del «listone» di maggioranza, che candiderà 11 consiglieri, dovrebbe avvenire stamani da parte del direttivo dell'Associazione Amici della Bpm presieduta da Alessandro Dall'Asta. Sul nome di Annunziata, stando alle ultime indiscrezioni, starebbe convergendo anche la Fisac-Cgil.
La svolta che ha portato all'accordo è avvenuta ieri dopo che sia l'Associazione Amici, che in prima battuta puntava su Carlo Salvatori o Marcello Priori, che la segreteria nazionale della Cgil (che aveva sondato Pietro Modiano) hanno rinunciato a candidature proprie, puntando su un presidente estraneo alla banca e gradito a Bankitalia. Così la scelta è caduta sul milanese Annunziata, 48 anni, docente alla Bocconi di Milano, membro del comitato direttivo del centro di ricerca Paolo Baffi. Il commercialista milanese, si legge nel suo curriculum in Internet, è stato in più occasioni indicato da Bankitalia come commissario di banche e società d'intermediazione.
Sul nome del «tecnico» Annunziata, non si sa se suggerito o solo gradito a Banca d'Italia, si starebbe cercando di ritrovare l'unità delle varie anime della Bpm. Secondo l'agenzia Radiocor, ieri sera era in corso anche un tentativo di agganciare alla lista dei dipendenti-soci che sarà presentata dagli Amici della Bpm anche i voti degli ex dipendenti (soci-pensionati). È certo che, dopo il lungo periodo di tensioni interne e di strappi con Bankitalia, da più parti si sta cercando una ricomposizione che eviti strappi laceranti all'assemblea che il 22 ottobre dovrà approvare la nuova governance duale e poi eleggere il consiglio di sorveglianza. Il cds nominerà poi il consiglio di gestione, in cui siederanno anche rappresentanti di Bonomi, che sarà guidato dal consigliere delegato Enzo Chiesa (attuale direttore generale). Primo compito del nuovo consiglio di gestione sarà definire prezzo e sconto delle azioni dell'aumento di capitale da 800 milioni. La ricapitalizzazione, garantita da un consorzio guidato da Mediobanca, dovrebbe partire già il 31 ottobre.
In attesa che vengano ufficializzate le liste per la nomina del nuovo consiglio di sorveglianza (il termine è per sabato alle 17), l'attuale presidente di Bpm Massimo Ponzellini si è tirato fuori dai giochi. «Non credo che ci sarò – ha ammesso Ponzellini – non lo so, comunque non spetta a me fare le liste». Ponzellini ha poi aggiunto di auspicare che l'assemblea del prossimo 22 ottobre si svolga in modo regolare e con il voto di tutti i soci che vi prenderanno parte: «Mi auguro proprio di sì».
«Il nuovo modello di governance, nel pieno rispetto della natura cooperativistica propria della banca, è volto a garantire – scrive il cda nella relazione depositata ieri in vista dell'assemblea – una maggiore separatezza della gestione della banca rispetto alla base azionaria, al fine di rafforzare l'indipendenza e l'efficienza del management nell'interesse di tutti gli stakeholder». Il nuovo statuto che introduce il duale deve però ancora essere approvato dalla Banca d'Italia che, probabilmente, prima di dare il via libera definitivo attende di vedere la composizione delle liste per il consiglio di sorveglianza.
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