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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2011 alle ore 16:35.

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Dopo l'allerta di Moody's lunedì scorso oggi su Dexia si è mossa Standard & Poor's. All'indomani della sospensione del titolo dalle contrattazioni di borsa, l'agenzia di rating ha deciso di tagliare di un gradino (da A/A-1 ad A-/A-2) il merito di credito delle tre divisioni del gruppo bancario franco-belga. Il rating resta sotto osservazione, in attesa di sviluppi, precisa l'agenzia, lasciando quindi aperte tutte le possibilità.

La decisione finale di ripristinare il voto precedente, di confermarlo o tagliarlo ulteriormente dipenderà quindi dalle modalità di attuazione del piano di ristrutturazione del gruppo e dagli interventi dei governi di Belgio, Francia e Lussemburgo che sono pronti a fornire il loro sostegno.

Anche Fitch è scesa in campo ed ha messo sotto sorveglianza il debito a lungo termine di Dexia Bil, la filiale lussemburghese di Dexia, in seguito all'annuncio di negoziati per la sua cessione.

Questa mattina a Bruxelles il governo si è riunito per decidere il futuro di Dexia Belgio che sembra avviata alla nazionalizzazione. Uscendo dalla riunione ancora in corso, il ministro degli Affari sociali Laurette Onkelinx ha dichiarato: «Ho spiegato il mio punto di vista e cioè che la nazionalizzazione di Dexia è una soluzione molto interessante». Nel pomeriggio, dopo l'incontro con premier Leterme anche il sindacato ACV-CSC ha confermato in una nota che la banca verrà nazionalizzata.

Salta la riunione del Cda
Nel frattempo è saltata la riunione che il Cda di Dexia aveva convocato sabato 8 ottobre per decidere lo smembramento del gruppo. L'incontro dovrebbe slittare a domenica.

I comuni olandesi iniziano a chiudere i conti
In ogni caso il futuro della banca franco-belga sta destando una certa preoccupazione presso la clientela, privata e pubblica. Il comune olandese di Dordrecht, vicino a Rotterdam, ad esempio ha ritirato ieri 11 milioni di euro e li ha spostati presso un'altra banca, come ha rivelato oggi ai microfoni della radio olandese Nos il consigliere comunale Bert van der Burgt. La sua città ha già perso sette milioni di euro nel 2008 in seguito al crollo della Internet bank Icesave. La stampa olandese riferisce che anche il comune Eindhoven è esposto per 14 milioni di euro con Dexia, ma che non ha in programma di chiudere il conto.

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