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Questo articolo è stato pubblicato il 09 ottobre 2011 alle ore 08:12.

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Le trattative dell'ultima ora, le tattiche e le consultazioni hanno lasciato il campo al confronto aperto. La partita della Banca Popolare di Milano si gioca a carte scoperte da ieri. Alla scadenza di ieri pomeriggio sono state depositate cinque liste per le nomine del primo consiglio di sorveglianza della storia dell'istituto.

È stata, quindi, ufficializzata la spaccatura dei sindacati: Uilca e Fisac, con i soci pensionati, sostengono la lista presentata dall'Associazione degli Amici della Bpm che raccoglie storicamente i soci dipendenti, mentre Fabi e Fiba hanno deciso di presentare una lista in discontinuità con la tradizione dopo aver rispettivamente commissariato e azzerato i vertici interni delle rispettive sigle.

Il confronto fra le diverse anime del sindacato non sarà l'unico a tenere banco in occasione dell'assemblea del prossimo 22 ottobre. Dopo la presentazione delle liste è chiaro che, anche se a distanza, ci sarà un confronto indiretto anche fra Matteo Arpe, che conta quattro candidati a lui vicini nella lista Fabi-Fiba e non nasconde l'interesse per guidare l'istituto, e Andrea Bonomi, che con InvestIndustrial ha presentato una propria lista e punta alla presidenza del consiglio di gestione. Il tutto in un clima di continue tensioni tra Bpm e Banca d'Italia. Tanto che di giorno in giorno si aggiungono nuovi motivi di attrito, non ultimo l'accordo fra alcuni rappresentanti sindacali per le carriere interne e la presenza nelle liste di candidati legati agli organi socetari in scadenza.

La battaglia, che deciderà le sorti della banca, è certamente la sfida fra le due fazioni dei sindacati. La lista che prenderà più voti avrà diritto a undici consiglieri su un totale di 19. Da una parte l'Associazione Amici della Bpm ha schierato 16 candidati guidati da Filippo Annunziata, che potrebbe essere il nuovo presidente del cds. Nella rosa, però, compaiono cinque nomi già presenti Giorgio Benvenuto e Michele Zefferino espressione della Uilca, Giuseppe Coppini (Fisac), Giovanni Bianchini e Marcello Priori nominati nel vecchio consiglio di amministrazione in quota Fabi.

E proprio questi nomi sono la causa delle nuove frizioni con Via Nazionale. Ieri, con una nota, Bpm aveva fatto sapere le indicazioni arrivate da Banca d'Italia, che «auspica il rinnovo integrale degli organi aziendali, mediante scelte di alto profilo e in netta discontinuità rispetto al passato». Ma nonostante questo, ieri la lista degli Amici non presentava alcuna differenza rispetto alla vigilia, tanto che il segretario generale della Uilca, Massimo Masi, sostenitore della lista Amici Bipiemme, ha dichiarato: «non sfidiamo nessuno, tanto meno la Banca d'Italia ma siamo disponibili a un confronto. La lettera inviata ieri dalla Banca d'Italia pone un auspicio alla discontinuità che la nostra lista raccoglie ma si deve tenere conto che deve sussistere anche una continuità nella gestione della banca». Una dichiarazione che non sgombra certo il campo da dubbi.

Masi, però, ha colto anche l'occasione per sottolineare che, fra i requisiti chiesti ai consiglieri, c'era anche quello che non ci fosse «nessun riferimento e collegamento ad eventuali cordate istituzionali pronte ad entrare nel capitale della Bpm proprio per evitare che il consiglio di sorveglianza potesse essere lo specchio di quello di gestione». Un particolare non trascurabile, considerato che finora si è sempre parlato dell'asse Amici di Bpm-Bonomi. Quest'ultimo, a sua volta, ha presentato una lista tramite il suo fondo Investindustrial con cinque candidati, guidati da Ulrich Weiss, in passato ai vertici di Deutsche Bank. In questo caso la lista concorre ai due posti dedicati ai fondi, che si contenderà con Assogestioni, che ha presentato tre candidati: Roberto Perotti, Lucia Callosa e Francesca Cornelli. In questo caso, se entrambe le liste supereranno i 100 voti, otterranno un consigliere a testa.

Sull'altro frontre, invece, Fabi e Fiba schierano come candidato alla presidenza Marcello Messori, ex presidente di Assogestioni, seguito da Carlo Dell'Aringa, che siede già nel cda di Bpm da poco meno di un anno. La lista, che conta in tutto dodici nomi, contenderà agli Amici di Bpm il primato in assemblea e la campagna elettorale è già iniziata perché si potrebbe arrivare a lottare fino all'ultimo voto.

Storica lista di minoranza in Bpm è poi quella presentata dai soci non dipendenti, guidati da Piero Lonardi, che candida al secondo posto Roberto Fusilli. Entrambi, peraltro, siedono già nel board di Bpm ma hanno sempre fatto parte delle minoranze e ora si giocheranno la nomina con la lista dei sindacati che riceverà meno voti.

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