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Questo articolo è stato pubblicato il 09 ottobre 2011 alle ore 19:19.

L'Europa avrà un piano entro fine mese per risolvere la crisi del debito. Lo ha annunciato il presidente francese Nicolas Sarkozy dopo un incontro domenica pomeriggio a Berlino con il cancelliere tedesco Angela Merkel, la quale ha affermato che Germania e Francia sono «d'accordo su tutto», nonostante le indicazioni del contrario circolate alla vigilia.
L'elemento principale del piano sarà la ricapitalizzazione delle banche, colpite dal coinvolgimento nella ristrutturazione del debito della Grecia e dalla crisi del debito degli altri Paesi della periferia dell'euro, che ha svalutato i titoli pubblici nei loro portafogli. «Siamo decisi a fare tutto il necessario per ricapitalizzare le banche per assicurare il credito all'economia», ha detto il cancelliere Merkel, la quale non ha però voluto precisare i dettagli dell'operazione. Nei giorni scorsi era emerso che la Germania era a favore, una volta esaurito il ricorso a capitali privati, della ricapitalizzazione delle banche con i fondi dei singoli Stati prima di ricorrere a soluzioni europee, mentre la Francia preferiva utilizzare direttamente il fondo salva-Stati europeo Efsf, magari aumentandone le risorse con l'uso della leva finanziaria, per non incorrere in un declassamento del proprio rating dall'attuale tripla A.
Il piano, che, secondo Sarkozy dovrà essere «duraturo e di ampia portata», dovrà consentire all'Europa di presentarsi al vertice del G-20 di Cannes, dove la Francia ha la presidenza di turno, con i suoi problemi già risolti. Nelle ultime settimane la pressione degli Stati Uniti e dei Paesi emergenti sull'Europa perché affronti in modo decisivo la crisi del debito e delle banche sono state fortissime.
Oltre alla questione delle banche, c'è il problema del secondo pacchetto di aiuti alla Grecia e in particolare di un maggior coinvolgimento del settore privato, che vada al di là del taglio del 21% del valore nominale dei crediti verso Atene. Merkel, che si è schierata a favore di questa opzione, cui finora la Francia ha resistito, ha parlato di soluzione «a lungo termine» per la Grecia.
Il terzo punto in discussione è stato il rafforzamento del coordinamento europeo sulle politiche di bilancio in modo da evitare nuovi casi di sfondamento degli obiettivi sul deficit. Il cancelliere tedesco si è pronunciato nei giorni scorsi a favore della proposta olandese per una sorta di supercommissario alle politiche di bilancio. Dopo l'incontro di Berlino, i due leader hanno parlato della possibilità di revisione anche significativa dei Trattati europei.
Sulle buone intenzioni dell'asse franco-tedesco, c'è l'incognita della risposta dei mercati che si sono sentiti ripetere più volte le stesse promesse negli ultimi mesi, e anche dell'approvazione del nuovo mandato e delle nuove risorse dell'Efsf da parte della Slovacchia, l'ultimo Paese che deve ancora procedere alla ratifica, sulla quale non c'è per ora accordo fra i partiti.
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