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Questo articolo è stato pubblicato il 10 ottobre 2011 alle ore 20:59.

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"Sono esterrefatto. Per Tanzi, Eurolat era un affare grossissimo". Sergio Cragnotti, ex patron di Cirio, commenta così a Radio 24 la notizia del rinvio a giudizio a Roma, insieme a Cesare Geronzi, per la vicenda della presunta estorsione ai danni di Calisto Tanzi, nella cessione della Eurolat alla Parmalat. "Non so quale estorsione si possa commettere - dice a Raffaella Calandra di Radio 24 - nell'aver venduto una società a un altro privato".

Cragnotti smentisce l'accusa di pressioni sull'ex patron di Collecchio, per fargli acquistare a un prezzo considerato fuori mercato la Eurolat, pena il ritiro dei finanziamenti alla Parmalat da parte della Banca di Roma di Geronzi. "Non mi risulta assolutamente. Per Tanzi era indispensabile acquistare Eurolat perché - commenta - comprava il controllo del latte fresco in Italia, che è un valore aggiunto. È stata una transazione trasparente, convalidata da esperti, ognuno aveva i propri per la definizione dei valori".

Cragnotti racconta inoltre a Radio 24 "del cambio di strategia fatto all'epoca. Dopo l'uscita dal latte nel '98 ho comprato la Del Monte. Se Tanzi non avesse comprato Eurolat, l'avrebbero comprata inglesi o francesi. E avevamo già le offerte. Era per lui un grossissimo affare, se fossero entrati degli stranieri nel controllo del latte fresco in Italia - aggiunge Cragnotti a Radio 24 - credo che Tanzi non avrebbe avuto il controllo del latte". Il prezzo di quella cessione è stato considerato fuori mercato dagli inquirenti. "E' totalmente sbagliato e lo dimostreremo. Sono esterrefatto, ma fiducioso".

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