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Questo articolo è stato pubblicato il 12 ottobre 2011 alle ore 16:27.

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L'Italia deve salvarsi da sola
«É importante che tutti ci convinciamo - ha sottolineato il Governatore - che la salvezza e il rilancio dell'economia italiana possono venire solo dagli italiani. Sarebbe una tragica illusione pensare che interventi risolutori possano giungere da fuori. Spettano a noi».

Rafforzare la posizione italiana in Europa
L'Italia deve anche rafforzare la sua posizione in Europa, restando fedele alla scelta europeista dei "padri", le classi dirigenti postbelliche. «Restare oggi fedeli alla scelta dei nostri padri - ha sottolineato Draghi - rafforzare la nostra posizione in Europa, significa imprimere un forte impulso alla crescita, ridurre drasticamente il debito pubblico". Ha ricordato che «il Risorgimento dei nostri bisnonni nell'Ottocento e l'unità di intenti che nel dopoguerra ci consentì di assicurare il progresso del paese con la Costituzione repubblicana, con la promulgazione delle leggi volte a garantire i fondamentali diritti sociali e civili dei cittadini, con la sconfitta del terrorismo».

Una ricerca internazionale sull'economia del Paese
In occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia la Banca d'Italia ha promosso una ricerca intitolata "L'Italia e l'economia mondiale, 1861 - 2011". I risultati vengono presentati a palazzo Koch nel corso di un convegno internazionale che si è aperto alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Interviene, tra gli altri, la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Il governatore, Mario Draghi, ha tenuto l'intervento di apertura; Gianni Toniolo, coordinatore scientifico del progetto, ne ha illustrato gli aspetti salienti. Seguirà una tavola rotonda coordinata dal vice direttore generale, Ignazio Visco. Nei giorni successivi, fino al 15 ottobre, studiosi italiani e stranieri discuteranno i 20 lavori originali dei quali si compone la ricerca. Si tratta della prima grande ricerca internazionale sullo sviluppo dell'economia italiana nell'ultimo secolo e mezzo.

Una ricerca con 20 focus curati da 46 economisti
Il convegno è la fase finale di un lavoro impostato nel 2008 che si è avvalso di un Comitato scientifico presieduto dal direttore generale, Fabrizio Saccomanni, e composto da Nicholas Crafts, Francesco Giavazzi, Alfredo Gigliobianco, Fabrizio Onida, Kevin O'Rourke, Marco Pagano, Salvatore Rossi e Gianni Toniolo. La ricerca è composta di 20 lavori su aspetti specifici dell'economia italiana ai quali hanno contribuito 46 economisti e storici economici, italiani e stranieri tra i quali figurano alcuni tra i maggiori esperti a livello internazionale. Un saggio di sintesi legherà i singoli contributi in un'interpretazione generale dello sviluppo economico italiano.

Le forze dell'ordine presidiano la zona per il sit-in degli indignati
Cordone di polizia, elicottero che sorvola, strade chiuse, traffico deviato. Il palazzo di Bankitalia in via Nazionale, a Roma, è stato presidiato dalle forze dell'ordine per l'annunciato sit-in degli indignati. È stato creato una sorta di "cuscinetto" intorno al Palazzo. Poi sono arrivati i primi manifestanti, con gigantografie di buste da lettera con su scritto "rispedite al mittente" in riferimento alla contestata missiva di Draghi e Trichet. «A pagare il debito - scrivono - sia chi lo ha creato». Alla fine, poi, é spuntata anche una tenda al presidio degli indignati in via Nazionale: gli organizzatori hanno annunciato che intendono rimanere accampati per tutta la notte in segno di protesta contro le politiche finanziarie nazionali ed europee.

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