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Questo articolo è stato pubblicato il 19 ottobre 2011 alle ore 07:43.

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Si fa sempre più calda la campagna elettorale per l'assemblea che sabato 22 rinnoverà il Consiglio di sorveglianza di Bpm. Passi indietro e polemiche hanno punteggiato la giornata nella quale il Cda di Piazza Meda avrebbe dovuto far chiarezza sulle promozioni interne.
Chiarezza che, secondo Marcello Messori, capofila della lista di candidati sostenuta da Fabi e Fiba/Cisl, che sostiene Matteo Arpe come futuro consigliere delegato, non c'è stata: «Mi rammarico che il cda non abbia dato risposta alla mia domanda, resa pubblica alla presentazione della lista, di chiarire se il documento 'Promozioni politici' sia autentico e firmato da membri dell'Associazione Amici della Bipiemme. La mancata risposta a una domanda cosi elementare ma rilevante non costituisce certo elemento di chiarezza per la prossima assemblea».

Intanto Giorgio Benvenuto esce di scena: dopo le modifiche imposte da Bankitalia allo statuto di Bpm l'ex segretario generale della Uil ha ritirato la candidatura nella lista degli Amici della Bipiemme, sostenuta da Uilca e Fisac/Cgil che vogliono Andrea Bonomi consigliere delegato. Benvenuto ha rilevato di essere privo dei requisiti fissati dalla Vigilanza che ha chiesto di non ricandidare amministratori uscenti. Massimo Masi, segretario generale della Uilca, stigmatizza: «È con profondo dispiacere che abbiamo appreso la decisione di Giorgio Benvenuto. È fuori luogo, offensivo moralmente e politicamente inopportuno il richiamo avanzato da Fabi e Fiba/Cisl, che sostengono liste concorrenti, a controllare la composizione della lista Amici. La Uilca non assisterà inerte a tentativi di delegittimazione».

«Noi non stiamo né con Arpe né con Bonomi, stiamo con i lavoratori e con la Banca d'Italia», ha ribadito Agostino Megale, segretario generale della Fisac/Cgil, sostenendo la necessità di una «rivoluzione copernicana in Bpm, con un sindacato che torna a fare il suo mestiere». Megale ammette l'appoggio 'esterno' alla lista degli Amici ma «in un'ottica di indipendenza. Non basta l'uomo del Signore che arriva e cambia le cose, serve un vero cambiamento interno a partire dalla governance».

Un appello rispedito al mittente da Fabi e Fiba/Cisl, il cui sostengo alla lista Messori-Arpe ha incassato l'appoggio di Dircredito, Ugl Credito e Sinfub nazionali e aziendali e di Unità sindacale Falcri-Silcea aziendale: «Pur dichiarandosi 'terzo', Megale sente la necessità di fare magniloquenti dichiarazioni che vanno lette e scandagliate con attenzione. A volte Megale sembra 'terzo' anche rispetto ai concetti che esprime, come quando dice che sostiene contemporaneamente Banca d'Italia e gli Amici, da tempo nel mirino della Vigilanza, o cerca un connubio tra il capitalismo di Bonomi e la Cgil. Quello che possiamo assicurare è che è terzo rispetto a noi», concludono Fabi e Fiba/Cisl.
nicola.borzi@ilsole24ore.com

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