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Questo articolo è stato pubblicato il 20 ottobre 2011 alle ore 06:42.

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Gli Amici della Bpm hanno schierato ieri la squadra al completo in una delle tappe milanesi del road show. Sul palco dell'Auditorium del centro direzionale della Banca Popolare di Milano, in Via Bezzi, siedevano il presidente dell'Associazione Alessandro Dall'Asta, il candidato alla presidenza del cds Filippo Annunziata e con lui il candidato alla vicepresidenza Umberto Bocchino, ma anche il candidato della lista alla poltrona di consigliere delegato, l'attuale direttore generale Enzo Chiesa. Invitato anche Andrea Bonomi, che attraverso InvestIndustrial ha una quota del 2,6% della banca. Un tavolo d'eccezione per convincere i 500 dipendenti Bpm presenti a votare la lista degli Amici della Bpm in occasione delle nomine all'assemblea di sabato 22 ottobre. E le stoccate alla lista Fabi–Fiba capitanata da Marcello Messori non sono mancate.
«Qui c'è una chiara guerra d'indipendenza, c'è un attacco che viene da lontano, ben pensato e ben organizzato, contro la vostra banca» ha esordito Andrea Bonomi, presente solo in qualità di ospite all'assemblea degli Amici della Bpm, come da lui stesso sottolineato. L'applauso, però, è andato a Chiesa, quando ha esclamato: «la casa ce la mettiamo a posto noi» con un riferimento indiretto alla lista Messori, che propone alla guida della Bpm Matteo Arpe. Chiesa ha poi commentato, con una battuta, il nuovo statuto che l'assemblea sarà chiamata ad approvare: «ho scoperto che siamo diventati campioni del duale estremo, che nessun altro ha in Italia» ha osservato, aggiungendo che «il cdg ha tutti i poteri che ha ora il cda e un po' di più. Ha tutti i poteri», mentre «contrariamente a qualunque altra» banca, «il cds non può esprimere pareri se non glielo chiede il cdg». D'altra parte, Chiesa ha notato che per la prima volta i soci potranno indicare di fatto il futuro capo azienda della banca e ha sottolineato che altre liste non stanno dicendo chi sarà a gestire la banca in futuro. «Chi sono i cinque che entreranno nel loro cdg? Io lo vorrei sapere» ha concluso. Bonomi, invece, ha tenuto a chiarire: «non cerco lavoro come amministratore delegato della banca, non sarei capace di farlo. Non vogliamo il controllo della banca, vogliamo solo fare una grande banca insieme a tutti voi». Lo stesso numero uno di InvestIndustrial aveva sottolineato qualche giorno fa di essere disposto a investire nell'aumento di capitale della banca a patto che vengano riconosciuti alla sua società due posti nel cdg: uno per Bonomi come presidente e uno per Dante Razzano come consigliere.
Nella bagarre fra le liste non vuole entrare Assoinsieme, l'associazione che raccoglie circa 3000 tra pensionati e clienti soci di Bpm. L'associazione, infatti, ha deciso di non schierarsi nella contesa lasciando libertà di voto ai propri associati. Uno scontro, quello fra le liste, che è sotto il faro di Consob, cui il cda di Bpm ha risposto con una lettera chiarendo la posizione delle liste degli investitori istituzionali: «il concetto di liste di minoranza - si legge nel documento - non sembra appropriato per definire le liste presentate dagli organismi di investimento collettivo» e quindi, vista «la netta discontinuità sotto il profilo qualitativo» di queste liste, «appare corretto ritenere che nei confronti delle stesse non trovi applicazione la normativa in tema di collegamento tra liste». Vale a dire che la lista di InvestIndustrial, con capofila l'ex Deutsche Bank Ulrich Weiss, non può essere considerata lista di minoranza e in tal modo non crea conflitti la discesa in campo di Bonomi accanto ad Annunziata e Chiesa. Resta il fatto, che la lista InvestIndustrial e quella Assogestioni dovranno raccogliere consensi. Proprio a questo fine la holding di partecipazioni di Bonomi ha dato incarico a Sodali, società attiva nella shareholder communication, di contattare soci Bpm per illustrare il progetto della lista guidata da Ulrich Weiss. L'obiettivo è quello di guadagnare il voto di almeno 100 soci o di investitori istituzionali con almeno il 2% del capitale, requisiti minimi previsti dallo statuto per ottenere un posto in consiglio di sorveglianza. La lista non potrà infatti contare sul sostegno diretto della stessa Investindustrial, che non essendo socio Bpm non può votare in assemblea.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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