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Questo articolo è stato pubblicato il 28 ottobre 2011 alle ore 06:42.

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Il maltempo sta mettendo a rischio le forniture di caffè dal Centro America, area da cui proviene oltre un quinto dell'offerta mondiale di arabica e dove si producono varietà di chicchi particolarmente pregiate. Nelle ultime settimane ci sono state piogge torrenziali, che hanno fatto oltre cento vittime e interrotto parecchie vie di comunicazione, rendendo difficile il trasporto delle merci verso i porti. Ci sono inoltre forti preoccupazioni per le condizioni degli arbusti di caffè, che in alcune zone potrebbero aver sofferto al punto da compromettere il raccolto. Da questo punto di vista la situazione non è ancora del tutto chiara, ma l'allarme sui mercati ha già cominciato a diffondersi e le quotazioni del caffè arabica hanno subìto forti impennate nei giorni scorsi, prima di correggere insieme alle altre materie prime sull'onda del pessimismo sulla domanda. Ieri a New York la seduta si è conclusa a 234,60 cents per libbra (+0,4%).
Sembra praticamente certo che vi siano stati danni nelle coltivazioni del Salvador. L'associazione locale dei produttori, la Procafe, dopo aver effettuato sopralluoghi nei campi, ha tagliato del 6% le previsioni per il 2011-12, portandole a 1,33 milioni di sacchi da 60 kg, quasi un terzo in meno rispetto alla passata stagione. Il raccolto in teoria dovrebbe cominciare a giorni, ma i lavoratori faticano a raggiungere le aziende agricole perché molte strade sono danneggiate. E se le bacche mature non vengono recuperate al più presto, avverte la Procafe, altri 150mila sacchi di caffè rischiano di andare perduti.
Ci sono di nuovo gravi timori anche in Colombia, il secondo fornitore mondiale di arabica, che già da tre anni accusa difficoltà produttive. Il raccolto rischia di essere inferiore a 8,5 milioni di sacchi, avverte Mario Gomez, da trent'anni nel board della Federazione nazionale dei coltivatori di caffè. Quest'ultima in agosto aveva già tagliato le stime da 9,5 a 9 milioni di sacchi, rispetto agli 8,9 milioni dell'anno prima.
In allarme a causa delle piogge eccessive sono anche il Guatemala e l'Honduras. Inoltre il maltempo ha costretto i vietnamiti – primi nella produzione di caffè robusta – a rinunciare a un anticipo del raccolto, in cui speravano poiché hanno quasi esaurito le scorte.
Gli analisti di Volcafe, che fa capo a ED&F Man, ridimensionano l'allarme. «Ha piovuto in Centro America, ha piovuto in Colombia, ha piovuto anche in Vietnam – afferma un rapporto di qualche giorno fa – Tutti questi Paesi stanno fronteggiando ritardi nei raccolti e difficoltà logistiche. Ma i danni alla produzione sembrano minimi». Il timore, piuttosto, è che il maltempo non sia ancora finito: per il Centro America i meteorologi prevedono un ritorno della Niña tra dicembre e marzo.
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