Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2011 alle ore 08:10.

My24

CANNES - Come nelle migliori famiglie, anche nella grande "famiglia" globale del G20 c'è la tendenza a nascondere qualche volta la polvere sotto i tappeti. Facendo finta, ad esempio, di ignorare, che le fragilità politiche della Grecia – e ora, sempre di più, dell'Italia – non sono un elemento accessorio ma il "cuore" del problema perché da esso dipende in gran parte l'implementazione effettiva delle misure di contenimento dei debiti sovrani e di stimolo alla crescita. Su questa falsariga è andata in scena ieri, a Cannes, l'ennesima saga delle rassicurazioni italiane, impegni tante volte ribaditi dal premier, Silvio Berlusconi, che aveva spesso al suo fianco un ministro dell'Economia con il quale, fino a poche ore prima, erano volate parole grosse. Gran parte dei capi di Stato e di Governo del G20 erano pienamente consapevoli che il clima di "pace apparente" tra Berlusconi e Tremonti che si respirava ieri in Costa azzurra non rispecchiava per nulla la realtà fatta di scambi di accuse, minacce, irrisioni, giocate nel dedalo dei palazzi romani e divisioni tra chi sosteneva la necessità del decreto e chi invece, come Tremonti e il Quirinale, preferiva l'emendamento alla legge di stabilità. E, tuttavia, anche loro fanno finta di niente. Anche perché c'era poco ieri, a Cannes, di quel ministro dell'Economia che aveva fatto irruzione nel Consiglio dei ministri di mercoledì sera dicendo: «Continuate pure ad illudervi sull'efficacia del pacchetto, tanto saremo costretti a subire il salvataggio del Fmi». E c'era poco del Berlusconi pronto a trattare qualche ora prima un passaggio del testimone a Gianni Letta se solo il gruppo dei dissidenti fosse stato disponibile ad approvare il maxiemendamento.

Ma il G20 ha dovuto prendere per buono ancora una volta l'elenco degli impegni snocciolati dal premier italiano a un Eurogruppo (Paesi euro del G20) protrattosi per tutto il giorno con il presidente francese Nicolas Sarkozy, il cancelliere Angela Merkel, il premier spagnolo Josè Luis Zapatero, il presiedente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso, il presidente del Consiglio Ue Hermann Van Rompuy e il direttore del Fmi Christine Lagarde e poi, in serata, allargato anche al presidente americano Barack Obama anch'egli impegnato a salvare l'euro, e al nuovo presidente Bce Mario Draghi. Nella bozza del piano d'azione del G20 si è preso atto delle misure italiane e si è ricordato che il nostro Governo «si impegna a implementare rapidamente e pienamente l'intero piano di crescita a sostegno delle riforme strutturali approvate il 26 ottobre scorso».

Tra lunedì e mercoledì il Governo, ha annunciato Berlusconi all'Eurogruppo e al G20, presenterà al Senato il testo del maxiemendamento alla legge di stabilità sul quale verrà posta la fiducia. Sarà quella, di fatto, la traduzione della lettera inviata alla Ue una settimana fa ma senza alcun richiamo ai "licenziamenti facili" che saranno al centro di un negoziato che si aprirà con i sindacati per la riforma del mercato del lavoro. E quindi conferma del pareggio di bilancio nel 2013, innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni a partire dal 2026 e un piano di dismissioni del patrimonio immobiliare pubblico (anche se non è precisato il gettito che nella lettera alla Ue era stimato in 5 miliardi). E poi ancora liberalizzazioni delle professioni con abolizione delle tariffe fisse, privatizzazioni delle aziende municipalizzate (non quelle idriche oggetto del referendum) e misure di deregulation per le aziende che operano nelle grandi infrastrutture. Oltre a ciò verrà avviato presto un confronto con Bruxelles per accelerare l'uso dei fondi strutturali per il Mezzogiorno (cosiddetto EuroSud).

Berlusconi si è mostrato ai suoi interlocutori disteso e sicuro di sé come in un piccolo siparietto con il presidente americano Obama in tuta da jogging e nei bilaterali con il russo Dmitry Medvedev e il segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon. Ma le notizie provenienti da Roma di nuove defezioni nella maggioranza lo costringevano a un filo diretto con il coordinatore Denis Verdini che si mostrava sicuro per i numeri in Parlamento. A dispetto di chi voleva fargli cambiare umore, Berlusconi ripeteva come un "mantra" che «i fondamentali dell'Italia restano solidi» come dimostra l'aumento delle esportazioni del 17% dall'inizio dell'anno nonostante un cambio sfavorevole e che la ricchezza patrimoniale delle famiglie italiane «è molte volte superiore al debito». Certo, ha riconosciuto il premier, «oggettivamente c'è un problema di debito ma l'Italia ha sempre onorato il debito e gli impegni assunti in sede internazionale».

Commenta la notizia

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi