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Perché l'oro è considerato un bene rifugio?
L'oro è un metallo prezioso che non può essere stampato, contraffatto o duplicato. Questo lo rende universalmente conosciuto come uno strumento in grado di rivalutarsi nel tempo o quantomeno di conservare intatto il proprio valore. Negli ultimi anni, inoltre, complice la crisi finanziaria scaturita dal crack Lehman, l'oro non solo ha mantenuto intatto il suo valore ma l'ha incrementato in maniera esponenziale.
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Conviene oggi investire in oro?
Il valore dell'oro può essere soggetto a forti oscillazioni. Tra luglio e settembre, ad esempio, il lingotto ha perso il 20% del suo valore, per recuperare fino a 1.800 dollari l'oncia, dove si trova oggi. Investire in oro può avere senso, ma solo in una logica di diversificazione del proprio portafoglio. Gli esperti consigliano di non superare il 5-10% del totale.
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Entro che limiti è possibile acquistare oro? Come va indicato in dichiarazione?
La compravendita e il possesso di oro da investimento sono regolamentati dalla legge 7/2000. L'investimento in oro può essere effettuato senza limiti (rispettando la normativa antiriciclaggio) sia in proprio, sia attraverso investitori specializzati o banche. Alternativa al metallo grezzo sono i futures ed Etc legati all'oscillazione della valutazione dell'oro. Se si realizza una plusvalenza, verrà assoggettata ad imposta sostitutiva del 12,5% (aumenta al 20% a partire dal 2012). Se si opta per il «risparmio amministrato», sull'eventuale plusvalenza sarà applicata una ritenuta a titolo di imposta con la stessa aliquota. Investimenti all'estero per un valore superiore a 10mila euro (ed i relativi trasferimenti) vanno indicati nel quadro RW di Unico. Allo stesso modo, l'eventuale capital gain conseguito all'estero dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi.
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