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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2011 alle ore 06:40.
Maxi perdita di 10,6 miliardi
E' da leggere insieme al piano strategico anche la decisione della banca di effetture una forte pulizia di bilancio nel trimestre appena chiuso. Nel terzo trimestre il gruppo ha infatti accusato una perdita netta di 10,6 miliardi, mentre la perdita normalizzata, al netto di svalutazioni straordinarie e non ripetibili, è stata di 474 milioni, comunque superiore alle attese del mercato. Non a caso il titolo in Borsa ha chiuso a -6,14%. Ghizzoni ha spiegato che la svalutazione «è una cifra importante» ma che «non ha nessun impatto sul capitale e sulla liquidità» e che «è puramente contabile. È una decisione che ci fa piacere perchè rafforza la banca sia dal punto di vista patrimoniale sia di bilancio», ha aggiunto. In particolare la svalutazione riguardano per 8.669 milioni, al netto delle tasse, l'avviamento di acquisizioni effettuate negli ultimi anni e l'effetto è che il goodwill cala da 20.244 milioni a fine giugno scorso a 11.529 milioni al 30 settembre. C'è poi l'adeguamento di valore del goodwill in alcuni investimenti strategici (per 480 milioni e di questi 404 milioni in Mediobanca e 40 in FonSai), titoli governativi greci per 135 milioni, marchi (Hvb, Bank Austria, Banca di Roma, Banco di Sicilia e Usb in Ucraina) per 662 milioni, buonuscite di personale per 121 milioni, attività fiscali legate a Hvb e Bank Austria per 100 milioni. Quanto ai nove mesi la perdita netta si è attestata, con il dato del terzo trimestre, a 9.320 miliardi, che scende, al netto delle svalutazioni, a 847 milioni .
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10,6 miliardi
Le perdite trimestrali
Nel terzo trimestre il gruppo Unicredit ha registrato una perdita di 10,64 miliardi, contro un utile di 321 milioni nel terzo trimestre 2010. Al netto di svalutazioni straordinarie legate al goodwill (avviamento), nel terzo trimestre il risultato netto è risultato negativo per 474 milioni
UniCredit erogherà 17 miliardi di
nuovo credito alle famiglie nell'arco del business plan
presentato.
10%
Il target di Core Tier 1
Nel 2015 Unicredit raggiungerà, con l'aumento di capitale
e la riduzione degli asset non strategici che assorbono
patrimonio, un Core Tier 1 sopra il 10%
40 miliardi
L'esposizione sull'Italia
L'esposizione di Unicredit sul debito sovrano italiano è meno di 40 miliardi di euro
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