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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2011 alle ore 06:43.
Tanto rumore per nulla. Nuova seduta con volumi record per la Banca Popolare di Milano. Il titolo, però, chiude in parità rispetto alla seduta precedente (-0,03%) a 0,3009 euro, nonostante siano passate di mano 116,5 milioni di azioni pari a circa il 34% del capitale sociale pre aumento di capitale. In due giorni, quindi, i volumi degli scambi hanno interessato circa due terzi del capitale.
Scambi elevati e titolo sui livelli del prezzo dell'aumento di capitale sono attesi anche per la giornata di oggi, che vedrà la fine dell'operazione di ricapitalizzazione da 800 milioni della banca. Sull'esito dell'aumento non si hanno ancora indicazione, anche perché soprattutto gli investitori istituzionali internazionali aspettavano di avere una maggiore visibilità sulle sorti del Governo italiano prima di considerare l'investimento. Complessivamente, l'obiettivo di raccolta fissato per gli investitori istituzionali è di 400 milioni, di cui secondo le attese circa un'ottantina saranno coperti dalla InvestIndustrial di Andrea C. Bonomi, che ha più volte ribadito l'intenzione di salire al 9,9% del capitale della banca.
Ieri la holding di partecipazione ha comunicato di essere ulteriormente salita nel capitale dell'istituto, portando la propria quota dal 5,77% al 6,38% del capitale, tra azioni e diritti d'opzione per sottoscrivere l'aumento. Bisogna, inoltre, ricordare l'impegno dello storico azionista francese, il Credit Mutuel, a partecipare all'operazione, sottoscrivendo la propria quota dell'aumento.
Sul fronte retail, le indicazioni di inizio settimana davano 150-170 milioni già raccolti dalle reti del gruppo Bpm, che avrebbero quindi coperto fino all'85% del proprio target, fissato a 200 milioni. Altri 200 milioni sono sempre rivolti al mercato retail, ma sono a carico di altre reti esterne a Bpm.
Tornando al prezzo, oggi sarà l'ultima seduta in cui il titolo della banca dovrà restare sopra a quota 0,3 euro perché l'aumento resti conveniente. Ieri le quotazioni sono scese fino a 0,2995 euro, prima di rimbalzare e attestarsi attorno 0,3 euro. Se invece le quotazioni si attestassero stabilmente sotto quella soglia crescerebbe sensibilmente il rischio inoptato. I numeri, comunque, si conosceranno in serata, quando anche le banche del consorzio di garanzia (Barclays, Bnp Paribas, Mediobanca, Nomura, Santander, Société Générale, Royal Bank of Scotland, Ing Bank e Banca Akros) avranno i risultati dell'operazione. Sebbene non si abbiano ancora i dettagli, però, fondi vicine all'operazione credono che si possa chiudere l'aumento con successo, considerando positiva la soglia del 90% del l'ammontare sottoscritto.
A tirare le somme sarà poi, lunedì prossimo, il consiglio di gestione di Bpm, che si riunirà per fare il punto sull'operazione. Martedì, invece, è prevista la riunione del consiglio di sorveglianza presieduto da Filippo Annunziata. Proprio quest'ultimo, mercoledì scorso, si era detto fiducioso sul buon esito della ricapitalizzazione della banca indicando come obiettivo «un risultato compatibile con le condizioni attuali in cui versa il mercato e la nostra banca».
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