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Questo articolo è stato pubblicato il 20 novembre 2011 alle ore 08:13.

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FIRENZE
È un cambio della guardia all'insegna della discontinuità. Il consiglio d'amministrazione dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze insedia domani Jacopo Mazzei sulla poltrona di presidente lasciata libera da Michele Gremigni, uscito di scena senza ricandidarsi con l'ultimo rinnovo dell'organo di gestione.
Quello di Mazzei sarà un mandato a termine (è al secondo incarico come consigliere e dunque scadrà nel febbraio 2013), ma intanto apre la strada alla nomina di Giuseppe Morbidelli al vertice di Banca Cr Firenze, la prossima primavera, al posto di Aureliano Benedetti.
La svolta non è solo anagrafica (Mazzei ha 57 anni, Gremigni 75). Battuta la concorrenza dell'attuale vice presidente, il metereologo Giampiero Maracchi, che comunque sarà confermato nell'incarico, il nuovo leader della Fondazione fiorentina nel cui portafoglio è custodito il 3,3% di Intesa Sanpaolo (con due posti nel consiglio di gestione e uno nel consiglio di sorveglianza), oltre al 10% di Banca Cr Firenze (con la facoltà d'indicare il presidente), può contare su una maggioranza solida e politicamente vicina al sindaco Matteo Renzi, che gli consentirà d'indirizzare le risorse disponibili (174 milioni nel periodo 2008-2011) verso le emergenze della città, in sintonia con la visione strategica di Palazzo Vecchio.
La partita sul territorio è questa. Le amministrazioni locali faticano a chiudere i bilanci (il Comune di Firenze ha uno squilibrio di 20 milioni) e i soggetti in grado di mettere risorse vere al servizio di progetti d'interesse pubblico sono pochi. Anche per questo, c'è chi pensa che le Fondazioni di origine bancaria dovrebbero essere meno autoreferenziali e concentrare i loro interventi finanziari.
Imprenditore e manager del gruppo Fingen (famiglia Fratini), al cui interno si occupa prevalentemente di sviluppo immobiliare (il suo ruolo, in fase di ridefinizione, è sempre più orientato all'estero), Mazzei è figlio di Lapo, storico presidente della Cassa di Risparmio di Firenze e da una ventina di generazioni produttore di Chianti Classico (fattoria di Fonterutoli); inoltre è cugino di Lorenzo Bini Smaghi, l'ex banchiere centrale europeo oggi docente a Harvard, che siede nell'assemblea dei soci dell'Ente Cr Firenze e presiede la Fondazione culturale Palazzo Strozzi, di cui lo stesso Mazzei è consigliere.
Ai legami familiari si aggiungono le alleanze personali, come quella che lega Mazzei a Morbidelli, consigliere di Banca Cr Firenze, avvocato e docente di diritto amministrativo (alla Sapiena di Roma), uno dei nomi più accreditati per la successione di Benedetti (a cui però non spiacerebbe un prolungamento del mandato). Il passaggio di Corrado Passera al Governo guidato da Mario Monti potrebbe favorire questo ricambio. Benedetti infatti rischia di perdere un importante punto di riferimento a Milano (con Passera ha definito l'ingresso di Cassa Firenze nel gruppo Intesa Sanpaolo). E il candidato di Mazzei sarà quasi certamente Morbidelli.
Proprio l'avvocato e docente fiorentino, quando nelle settimane scorse Gremigni annunciò il suo ritiro polemizzando su ipotetici «comitati d'affari» che potrebbero mettere a repentaglio l'indipendenza dell'Ente, rispose per le rime in un'intervista sulle pagine locali di Repubblica, definendo «fuori luogo» le esternazioni di Gremigni. «Piuttosto - aggiunse - il presidente dell'Ente è bene che torni a svolgere il compito previsto dallo statuto, quello di esternatore e coordinatore: le decisioni dovranno essere collegiali e rispondere a valori oggettivi». Niente più personalismi. La "rivoluzione" di Mazzei partirà da qui.
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