Jefferies Group, la banca di investimento crollata in Borsa la scorsa settimana sull'onda dei timori suscitati dal fallimento del broker americano MF Global, ha deciso di reagire duramente contro quelle che definisce «false voci e aperte menzogne messe in giro ad arte» sulle sue attività.

Sono giorni ormai che il gruppo viene bersagliato da voci sull'esposizione verso il debito sovrano dei paesi europei a rischio (Pigs). E oggi Jefferies, nel tentativo di recuperare un po' di fiducia del mercato, ha diffuso una lunga nota, firmata dal Ceo Richard Handler e dal presidente del comitato esecutivo, Brian Friedman, nella quale specifica «di aver ulteriomente ridotto l'esposizione lorda complessiva verso Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna di un ulteriore 50% (con un taglio totale del 75%); l'esposizione netta, quindi, è scesa ad un ammontare di soli 134 milioni di dollari di posizione corte nette, che rappresenta circa il 3,8% del nostro capitale netto».

Le azioni della banca, storicamente conosciuta per il suo profilo conservativo, hanno perso oltre il 60% in una settimana, sull'isteria scatenatasi il 31 ottobre con l'annuncio del fallimento di Mf Global. Oggi a Wall Street il titolo è sceso ad un minimo di 9,6 per poi risalire a quota 10 dollari.

Jefferies assicura che i conti del quarto trimestre, che si chiude il 30 novembre «sono migliori del terzo trimestre»; precisa di aver riacquistato nelle scorse settimane 50 milioni di dollari di obbligazione proprie in scadenza nel 2012; di aver un bilancio «altamente liquido» e che alla fine della scorsa settimana aveva in cassa oltre 2,2 miliardi di dollari in contanti; quasi un miliardo di dollari di collateral non in pegno; e 1,7 miliardi di linee di credito non utilizzate su un totale di 1,95 miliardi.

A differenza di quanto già avvenuto per Goldman Sachs e Bank of America, il deprezzamento di Jefferies non suscita l'interesse di un investitore attento alle occasioni come Warren Buffet. «Ha una dimensione troppo piccola» ha commentato l'uomo d'affari di Omaha che tende a puntare almeno un miliardo di dollari per ogni singolo investimento.

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