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Questo articolo è stato pubblicato il 23 novembre 2011 alle ore 13:33.
Ho in portafoglio dei Btp decennali. Quali saranno gli effetti dell'inflazione?
Come tutti i titoli che garantiscono rendimenti fissi sono influenzati negativamente dal l'inflazione. Se, ad esempio, i Btp in portafoglio garantiscono un rendimento annuo semplice del 6%, e l'inflazione annua nello stesso periodo si attesta in media al 3%, il rendimento dei titoli è di fatto dimezzato. Normalmente la remunerazione dei titoli di Stato è superiore al tasso corrente di inflazione (in caso contrario, gli operatori sul mercato non acquisterebbero le obbligazioni); il margine di guadagno è tanto più ampio quando intervengono altri fattori, come il rischio Paese, a spingere al rialzo i tassi di interesse. Se in futuro il tasso di inflazione dovesse crescere, il valore nominale dei rendimenti pagati dai Btp resterebbe invariato, ma il valore reale (rapportato cioè al livello dei prezzi) diminuirebbe in misura proporzionale.
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E sui CCTEu?
Gli interessi corrisposti dai nuovi CCTEu non sono fissi, ma indicizzati all'Euribor, il tasso interbancario di scambio dell'euro. Quest'ultimo è influenzato nel breve termine da diversi fattori, tra i quali il livello dei tassi ufficiali fissato dalla Bce, ma nel lungo periodo dimostra storicamente una correlazione diretta con l'inflazione. Tenere in portafoglio i CCTEu potrebbe quindi aiutare a difendere dall'aumento futuro del livello generale dei prezzi, in quanto anche i rendimenti tenderebbero a crescere nel tempo.
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Posso difendermi dall'inflazione continuando a investire in titoli di Stato?
Una buona regola consiste nel diversificare i titoli di Stato sia in termini di scadenza, alternando tra breve, medio e lungo periodo, sia in termini di tasso, scegliendo prodotti diversi come i CctEu e i Btp€i. Questi ultimi, in particolare, sono indicizzati al tasso di inflazione dell'area euro. Sia i rendimenti sia il capitale, quindi, si rivalutano in misura proporzionale all'aumento registrato dall'Eurostat attraverso l'Indice armonizzato dei prezzi al consumo (Iapc) con esclusione del tabacco. Più in generale, se i rendimenti dei titoli di Stato di futura emissione dovessero scendere al di sotto di quelli già detenuti in portafoglio, si potrebbe pensare a vendere questi ultimi prima della scadenza per minimizzare l'effetto dell'inflazione e ottenere un guadagno immediato in conto capitale (perdendo però le cedole future). Ovviamente quando si investe in titoli di Stato non bisogna prendere in considerazione solo il fattore inflazione, ma tutti i rischi propri dello strumento, come quello di emittente e di timing.
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