BoT e conti deposito, quali i rischi in caso di effetto-contagio?
I prezzi dei BoT hanno subito in queste ultime settimane una volatilità che mai si era verificata nel recente passato. All'apice della crisi sui mercati, mercoledì 9 novembre, era addirittura difficile venderli se non a prezzi di saldo: chi avesse ceduto al panico avrebbe quindi dovuto mettere in conto perdite inattese per questo tipo di strumenti. Situazioni come quelle sono rare, ma non si possono escludere in caso di tensioni più forti sul debito sovrano. Il consiglio, in questo caso, è di non farsi prendere dall'emotività e di portare i titoli regolarmente alla scadenza (che è vicina). Il destino dei rendimenti dei conti deposito non è invece direttamente correlato agli spread europei: i tassi delle offerte vincolate non sono modificabili «in corsa» e il legame esistente fra rischio Paese e costo della raccolta costringerà probabilmente le banche italiane a mantenere offerte allettanti come quelli attuali. Sotto l'aspetto della sicurezza resta inoltre in piedi la garanzia fino a 100mila euro del Fondi interbancario di tutela dei depositi (Fitd).
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È possibile impiegare la liquidità al di fuori dell'euro?
Comprare franchi svizzeri è la tentazione di molti, ma senza andare a scomodare l'acquisto diretto di moneta estera, gli strumenti di liquidità in valute differenti dall'euro esistono e sono pure facilmente accessibili per gli investitori privati. Il problema riguarda i rendimenti, che sono prossimi a zero (e addirittura negativi per certe obbligazioni elvetiche). Occorre fare anche attenzione all'effetto del cambio: al momento il rapporto fra euro e franco è bloccato a 1,20 dalla Banca nazionale svizzera, mentre per sterlina, dollaro e altre valute le fluttuazioni sono libere. Potrebbe essere un rischio eccessivo da affrontare per un piccolo risparmiatore.
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