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Questo articolo è stato pubblicato il 25 novembre 2011 alle ore 08:20.

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TORINO - Una stretta di mano, tra fotografi e giornalisti. Si conclude all'insegna di un plateale fair-play, per lo meno formale, la partita tra Giovanni Bazoli e Angelo Benessia.
A pochi minuti dai consigli che hanno incoronato Enrico Cucchiani nuovo ceo di Intesa, i due presidenti si sono incontrati ieri sera a Torino, nella cornice di Palazzo reale dove si inaugurava la mostra dedicata all'Italia e gli italiani vista dai fotografi Magnum.

«La successione di una persona come Corrado Passera non era un passaggio facile - ha detto il presidente della Compagnia di San Paolo, rivolto a Bazoli - e tu ci sei riuscito egregiamente. Ti siamo grati, professore, per questo».
Dunque anche dalla fondazione torinese, primo azionista di Intesa con una quota di poco inferiore al 10%, arriva un semaforo non verde ma verdissimo al nuovo amministratore delegato, a dimostrare che gli sforzi compiuti negli ultimi giorni per promuovere una candidatura interna, su tutte quella di Marco Morelli, sono acqua passata. «Cucchiani farà benissimo», ha detto sempre ieri sera Benessia, sottolineando che già mercoledì sera, dopo che si era diffuso il nome del nuovo ceo, c'erano stati i primi contatti telefonici con Bazoli, proprio per complimentarsi della scelta.

A Torino qualche malumore resta, sia dentro la fondazione (dove Benessia faticherà a conquistarsi la riconferma, nella prossima primavera) ma anche fuori, soprattutto nel giro storico della banca SanPaolo. Ma tutto questo non basta a scalfire un fronte, quello delle fondazioni, che sembra più che compatto e soddisfatto della decisione presa da Bazoli. Su tutti Giuseppe Guzzetti, che già nella serata di mercoledì aveva confidato ai suoi il suo gradimento per la nomina e ieri mattina, in un colloquio con Radiocor avvenuto prima ancora che l'incarico venisse formalizzato, aveva definito la proposta di Enrico Cucchiani «una proposta di alto livello sul piano internazionale». «Come ho sempre detto fin dall'inizio - spiegava ieri il presidente di Fondazione Cariplo, secondo azionista di Intesa con il 4,9% - le Fondazioni dovevano star fuori dalle nomine perché la competenza è di Bazoli e a lui competeva di venire con una proposta. Il professor Bazoli ha adempiuto come sempre più che bene al suo mandato, posso solo confermare la fiducia a lui e complimentarmi con il dottor Cucchiani augurando che la banca che lui guiderà fra qualche giorno continui a fare bene». Quanto all'accordo registrato dalle Fondazioni sul nome di Cucchiani, Guzzetti aveva fatto notare che «dalle dichiarazioni di ieri (di mercoledì, ndr) mi sembra che tutti siano stati d'accordo».

Ieri in serata era atteso anche un comunicato giunto dei grandi azionisti, che poi non è arrivato, ma in sostanza poco o nulla cambia. Auguri di buon lavoro al nuovo consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, ieri sera sono arrivati anche dai vertici dell'ente Cassa Firenze, azionista con il 3,3% della banca. Dalla fondazione, che da inizio settimana è guidata dal neo presidente Jacopo Mazzei è arrivato anche un giudizio positivo, perché sul nome del nuovo top manager - si è fatto notare da Firenze - c'è stato un allineamento tra le fondazioni azioniste della banca. Sulle stesse posizioni anche la Fondazione Carisbo, che ha in pancia il 2% di Intesa, con il presidente Fabio Roversi Monaco che già mercoledì sera aveva definito chiusa la partita per la successione di Passera e parlato di consenso unanime tra le fondazioni azioniste.

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