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Questo articolo è stato pubblicato il 29 novembre 2011 alle ore 10:31.

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Mark Zuckerberg (Reuters)Mark Zuckerberg (Reuters)

Fra aprile e giugno 2012. Lo sbarco di Facebook a Wall Street sembra avere oggi una data più o meno certa ed emergono anche le cifre che accompagneranno il debutto sui listini del più grande social network del pianeta: 10 miliardi di dollari la cifra che la compagnia fondata da Mark Zuckerberg potrebbe raccogliere con l'Ipo (Initial public offering) e circa 100 miliardi il valore stimato di capitalizzazione della stessa. Questo lo scenario possibile secondo il Wall Street Journal, che nel dare la notizia cita persone vicine alla questione.

In casa Facebook le manovre per portare la società in Borsa sarebbero quindi finalmente partite – della quotazione della società californiana si parla ormai da anni – e alcune indiscrezioni dicono che la richiesta ufficiale potrebbe essere inviata alla Sec (Securities and Exchange Commission, l'ente governativo statunitense preposto alla vigilanza della Borsa) già entro la fine dell'anno. I portavoce di Zuckerberg e lo stesso giovane Ceo hanno sempre declinato conferme in proposito bollando il walzer dei rumors come speculazioni ma questa volta, almeno secondo il Wsj, pare che il progetto di collocamento sui listini sia ormai definito. E Facebook arriverebbe a quotarsi con un fatturato (per l'esercizio 2011) nell'ordine dei quattro miliardi di dollari, superiore a quello di un'Internet company storica come Yahoo.

Per gli analisti è dunque tempo di ipotizzare le cifre che segneranno l'entrata in scena sui listini di Facebook. Saprà fare meglio di Groupon, la cui Ipo ha sfondato il tetto degli 800 milioni di dollari ma il cui titolo ha registrato un tracollo (-42%) nei primi giorni di contrattazione sul mercato per arrivare oggi a valere "solo" 9,7 miliardi di dollari rispetto ai 16,7 miliardi registrati alla chiusura del primo giorno di scambi? Oppure ricalcare quanto fatto da LinkedIn, che dopo aver debuttato raddoppiando il prezzo delle sue azioni, schizzando a una capitalizzazione di 8,9 miliardi di dollari, ha conosciuto una flessione costante arrivando oggi a un valore (5,8 miliardi) comunque superiore del 33% a quello iniziale?

Domande a cui nessuno può dare al momento risposta. Certo è che se il tetto dei 10 miliardi di dollari di Ipo venisse in effetti superato, per Facebook si tratterebbe di un altro record. Solo 13 collocamenti in Borsa (la precisazione arriva dalla società specializzata Dealogic) sono stati completati a una cifra superiore e solo tre riguardanti compagnie americane, e cioè Visa (19,7 miliardi nel 2008, General Motors, 18,1 miliardi nel 2010 e AT&T Wireless Services, 10,6 miliardi nel 2000).

In testa alla classifica assoluta c'è Industrial & Commercial Bank of China, che sbarcò in Borsa nel 2006 con un'Ipo da 21,9 miliardi di dollari e terminò la prima giornata di contrattazioni con un valore di mercato di 148 miliardi. L'Ipo di Facebook sarebbe la più grande di sempre per una compagnia tecnologica: il primato attuale per quanto riguarda gli Usa è nelle mani di Google, che nel 2004 fece il grande passo partendo da un'offerta pubblica iniziale di 1,9 miliardi e subito toccò la vetta dei 23 miliardi di capitalizzazione.

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