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Questo articolo è stato pubblicato il 01 dicembre 2011 alle ore 18:00.
L'ultima modifica è del 01 dicembre 2011 alle ore 08:39.

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Chiusura in leggero ribasso per le principali Borse europee dopo il rally della vigilia. Al termine degli scambi gli indici Ftse Mib e Ftse It All Share cedono rispettivamente lo 0,16 e lo 0,28 per cento. Più sostenuti i ribassi di Parigi (-0,78%), Francoforte (-0,87%) e Madrid (-0,34%). Chiude in lieve calo anche Wall Street con il Dow Jones che segna un ribasso dello 0,21%, il Nasdaq dello 0,22%, mentre l'S&P500 archivia la seduta con un ribasso dello 0,19 per cento.

Conto alla rovescia per il salvataggio dell'Eurozona
L'intervento di emergenza delle banche centrali per garantire liquidità a basso costo al sistema finanziario non sembra bastare a rassicurare i mercati che attendono l'esito del vertice europeo del 9 dicembre. Ma proprio le indiscrezioni che arrivano dagli incontri tra i vertici dell'Eurozona sembrano dare qualche spiraglio. La partita è su un coinvolgimento sempre maggiore da parte della Bce. Secondo Fitch, solo la banca centrale guidata da Mario Draghi può salvare l'eurozona dall'implosione. E che questa sia un'eventualità da non escludere lo dimostra l'ultimo rapporto della Banca d'Inghilterra. Le banche britanniche - si legge nel documento - si devono preparare all'eventualità di un crollo dell'Eurozona. Sul ruolo dell'Eurotower però resta la forte opposizione da parte della Germania. Tuttavia, come ha riportato oggi dal Sole 24 Ore, Berlino è sempre più isolata su questo fronte e anche paesi finora allineati sulle posizioni tedesche, come l'Austria e la Finlandia, si stanno smarcando.

andamento titoli

Spread Bund-Btp
L'attesa di una svolta sulla crisi attenua la tensione sui debiti sovrani. Lo spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi equivalenti resta sul filo dei 450 punti, dopo aver toccato il minimo della giornata a 440 punti. Continua a calare il rendimento dei decennali attestandosi al 6,69%, ben lontano dalla soglia critica del 7 per cento.

Rally dei titoli della galassia Ligresti
A Piazza Affari gli acquisti si concentrano su Fondiaria - Sai che arriva a guadagnare oltre 10 punti percentuali per poi chiudere a +9,3% a 1,093 dollari. Per la società, alle prese con nuovi problemi finanziari, dopo il consiglio di amministrazione di martedì, si guarda alla decisiva riunione del board del 20 dicembre che dovrà indicare la strategia per i prossimi mesi. In particolare, secondo indiscrezioni, sarebbe allo studio la creazione di un veicolo societario cui conferire le partecipazioni più importanti del gruppo, da Mediobanca a Rcs e Pirelli. Rally anche per il titolo Finmeccanica che guadagna il 2,68% dopo aver segnato rialzi superiori al 5%. Il mercato attende le decisioni del cda che tra poco prenderà il via e che dovrebbe sancire l'uscita del presidente Pier Francesco Guarguaglini. Nella parte bassa del listino invece troviamo Exor (-3,05%), Saipem (-2,54%) e Bper (-2,25%).

Buoni segnali dal manifatturiero Usa
Sul fronte dei dati macro si segnala il buon segnale dall'attività manifatturiera degli Stati Uniti. L'indice Ism del settore è infatti salito al 52,7 punti dai 50,8 di ottobre. L'indice resta quindi al di sopra della soglia psicologica dei 50 punti, che rappresenta la linea di demarcazione tra fase di contrazione e fase di espansione dell'attività manifatturiera.

Mercati asiatici in forte rialzo
I mercati azionari asiatici hanno invece chiuso in forte rialzo (Hong Kong la piazza migliore) dopo la mossa della vigilia delle banche centrali e dopo la decisione della Banca popolare cinese di tagliare la riserva minima obbligatoria per la prima volta in oltre tre anni. Tokio ha chiuso in rialzo dell'1,93%, l'Hang Seng Index di Hong Kong del 5,5%, segnando il maggior guadagno dal 6 ottobre, mentre lo Shanghai Composite é avanzato del 2,29%. L'indice australiano S&P/Asx 200 é salito del 2,3%, e il Kospi Composite della Corea del Sud del 3,7%.

Cina, primo calo della produzione manifatturiera in 12 mesi
Sul versante congiunturale, da segnalare il calo della produzione manifatturiera cinese a novembre - il primo da marzo 2009 - e dell'indice dei responsabili degli acquisti (Pmi) sceso - sempre a novembre - a 49 punti (50,4 a ottobre), dunque sotto la soglia che separa teoricamente contrazione e crescita dell'attività economica.

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