Il 55enne commerciante
Ancora più difficile tracciare ipotesi e scenari per i lavoratori autonomi, i parasubordinati e i professionisti. Per questi ultimi si tratterà di capire in che termini i ritocchi in cantiere coinvolgeranno i loro enti previdenziali. Stime attendibili, sono in corso d'opera. Quel che è certo, per le altre categorie, è che l'allungamento degli anni di contribuzione, per chi ha iniziato a lavorare prima della riforma Dini (1995) ha un impatto positivo sulle prestazioni finali. Per ogni anno di lavoro, un commerciante 53enne, vede salire di un punto percentuale il tasso di copertura. Aderire da domani a un fondo pensione, permette a questo lavoratore di innalzare il tasso di copertura di oltre 6 punti percentuali.
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Il 50enne co.co.pro.
Non solo solo i trentenni a lavorare con contratti parasubordinati, applicati anche ad altre fasce d'età e a varie tipologie di occupazione. Si prenda il caso del cinquantenne, al lavoro da vent'anni. La sua situazione è la più complessa di tutte: il suo tasso di sostituzione di primo pilastro è con i calcoli attuali il più basso, circa il 51% dell'ultimo stipendio. E non è semplice procrastinare ulteriormente il momento del suo pensionamento, attualmente a 67 anni: tre anni di lavoro in più producono un solo punto percentuale in più in termini di tasso di sostituzione. Una pensione di scorta diventa una necessità: aderendo da subito a un fondo pensione (linea bilanciata), il 50enne potrà innalzare le sue entrate pensionistiche di circa il 10 per cento, rispetto al proprio ultimo reddito.
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