Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 06 dicembre 2011 alle ore 06:47.

My24


Global Witness, potente ong che negli anni '90 fu tra le prime a denunciare lo scandalo dei «diamanti insanguinati», ha deciso di abbandonare il Kimberley Process: un'uscita plateale, che rischia di dare il colpo definitivo allo schema di certificazione che lei stessa ha contribuito a creare e che dal 2003, con l'appoggio di 75 Paesi e delle Nazioni Unite, ha messo un argine al commercio di gemme destinate a finanziare guerre civili.
L'annuncio è l'ultimo atto di una lunga polemica – condivisa da molti altri soggetti – che è arrivata al culmine circa un mese fa, con il via libera del Kimberley Process all'esportazione dei diamanti di Marange: un'ampia area estrattiva dello Zimbabwe, che nel 2008 fu teatro di un massacro di minatori da parte dell'esercito e che oggi è fonte di guadagni per il regime di Robert Mugabe, accusato di gravi violazioni dei diritti umani.
«A quasi nove anni dalla creazione del Kimberly Process – spiega Charmian Gooch, direttore e fondatore di Global Witness – la triste verità è che la maggior parte dei consumatori non può essere certa sulla provenienza dei diamanti che acquista, né può sapere se sta finanziando violenze armate o regimi corrotti». Affermazioni pesanti, che potrebbero pesare sulle vendite di gioielli nel periodo natalizio. Anche perché Global Witness non è l'unica voce autorevole nel denunciare il fallimento dello schema: Rapaport ha minacciato di espellere chiunque tenti di rivendere i diamanti di Marange dalla sua rete di commercializzazione RapNet, una delle più grandi del mondo, definendo «falso e disonesto» chi sostiene che la certificazione del Kimberley Process sia sufficiente ad assicurare la legittimità di una gemma.
L'assemblea del Kimberley Process il 1° novembre ha dato il via libera immediato all'export di diamanti grezzi estratti da Mbada Diamonds e Marange Resources (entrambe a controllo statale), con la promessa di autorizzare in prospettiva esportazioni anche da altre aree. L'autorizzazione è arrivata al termine di un percorso che ha visto il Governo di Harare impegnarsi a smilitarizzare l'area di Marange e permettervi una limitata attività mineraria "artigianale", ma le promesse non sono bastate a placare i timori su come verranno utilizzati i ricchi introiti dell'export di diamanti (oltre 300 milioni di $ quest'anno e almeno 600 il prossimo, secondo stime governative). Il Kimberley Process Certification Scheme, del resto, si occupa per statuto solo dei diamanti che finanziano guerriglie, senza considerare il capitolo diritti umani.
Lo schema, osserva Global Witness, ha già fallito tre test – non solo in Zimbabwe, ma anche in Costa d'Avorio e Venezuela – ed è ormai diventato «complice del riciclaggio di diamanti, consentendo di mescolare le gemme sporche con quelle pulite». I Governi che lo sostengono, tuttavia, «non sembrano interessati a riformarlo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi