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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2011 alle ore 06:41.

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Lascia pochissime tracce. Il suo passato è quasi impenetrabile, il presente, a prima vista, altrettanto. Poi, spulciando nei meandri del web e smontando le matrioske delle partecipazioni societarie, ecco profilarsi un personaggio ricco di sorprese. Giancarlo De Filippo è molto di più del semplice trustee di "The Heritage Trust", la off shore di Bahamas che detiene il 12,15% della Premafin. I suoi interessi spaziano da Montecarlo, dove ha la residenza (è da lì che è partita la comunicazione alla Consob sulla partecipazione nella holding Ligresti), al Lussemburgo fino al Brasile, incrociando - seppur indirettamente - la svizzera Banca Arner, controversa custode di scottanti misteri della finanza.
Che De Filippo sia presidente de La Minoritaria Holding Investments, società spagnola controllata dalla lussemburghese Starlife (che fa capo direttamente alla famiglia Ligresti) che detiene il 5% della cassaforte Sinergia, è cosa nota. Una circostanza che, insieme alla passata carica di consigliere nella Marina di Loano (controllata di FonSai), fornisce più di un indizio sulla sua vicinanza all'Ingegnere. Nei mesi scorsi, poi, era emerso che il 73enne imprenditore, nato a Chieti ma habitué della Costa Azzurra, detenesse interessi pure nella Monaco Capital Partners, finanziaria concentrata su energia e infrastrutture. Una società apparentemente anonima, se non fosse che da essa si dipana una fitta rete di intrecci che, passando per Banca Arner, tocca diversi paradisi off shore. Stando a un documento confidenziale presentato agli investitori, la Monaco Capital Partners è una costola della Compagnie d'Investissement Monaco-Asie (Codima), banca d'affari con sede nel Principato e specializzata in private equity, consulenza e finanziamenti in tutto il mondo, in particolare nel Sud Est Asiatico. Con Banca Arner, si legge, Codima vanta una «relazione speciale»: nel 2005, l'istituto svizzero e quello monegasco hanno raccolto 100 milioni per un fondo di private equity europeo, gestito da una società con sede a Bahamas e controllata dalle due banche. Nello stesso documento si scopre peraltro che nel team operativo di Monaco Capital Partners figurano o hanno figurato Francesco Bongiovanni (in passato consigliere di Molmed) e Paolo del Bue, fondatore di Banca Arner e assolto pochi giorni fa dall'accusa di riciclaggio nel processo sui diritti tv Mediaset.
E il Lussemburgo? C'entra anche quello. Perché De Filippo è presidente della First Place Investments Sa, società del Granducato che controlla la Brazilian pellet. Quest'ultima è stata fondata dallo stesso De Filippo, da Maurizio Zannoni e da David Instance: un trio di imprenditori che ha ideato un pellet che può essere bruciato all'interno delle centrali a carbone. A inizio millennio, De Filippo aveva anche tentato la strada dell'elettricità industriale in società con Guido Borella. L'attività è poi cessata nel 2003; quattro anni dopo lo stesso Borella ha lanciato la Fondazione Maimonide, un ente fortemente voluto dal rabbino torinese Giuseppe Laras.
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