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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2011 alle ore 08:18.

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Wall Street chiude piatta, con il Dow Jones a quota +0,38%, e il Nasdaq a -0,01%. L'indice S&P 500 si è attestato a quota +0,20%. Dopo la chiusura del listino americano, l'euro viene scambiato a 1,3408 dollari. Su quest'altra sponda dell'Atlantico, le principali borse europee hanno girato bruscamente al ribasso a metà seduta (dopo un avvio in rialzo) riuscendo a ridurre le perdite nel finale. A Piazza Affari Ftse Mib e Ftse It All Share hanno ceduto rispettivamente l'1,24 e l'1,3 per cento. Parigi ha chiuso sotto la parità, mentre Francoforte e Madrid hanno lasciato sul parterre lo 0,57 e lo 0,79% rispettivamente.

Sui mercati l'attesa è tutta per l'Eurogruppo in programma giovedì e venerdì prossimi in cui si deciderà il destino della moneta unica. Pesano in negativo le indiscrezioni rilanciate dalle agenzie su un pessimismo tedesco in vista del vertice. L'indicazione spinge lo spread Btp-Bund, in netta discesa nei giorni scorsi dopo il varo della manovra di Monti. Il differenziale di rendimento tra i titoli italiani e tedeschi torna a vedere 400 punti base per poi attestarsi a quota 395 con un rendimento del 6,03 per cento alla chiusura di borsa.

I mercati reagiscono poi alla notizia riportata da Bloomberg riguardo le misure che la Bce annuncerà domani. Secondo l'agenzia l'Eurotower si appresta ad ampliare i collaterali per i finanziamenti alle banche per contrastare la stretta creditizia. L'Eurotower - si legge ancora nel pezzo - si sta focalizzando soprattutto sul sostegno al credito rispetto che ad un eventuale acquisto di titoli di stato. La notizia, seppur non supportata da fonti o conferme, delude quanti speravano in un intervento deciso della Bce (co il ruolo di prestatore di ultima istanza) nell'acquisto di bond sovrani.

Si sgonfia anche l'euro che dopo un picco a 1,3450 dollari torna sotto 1,3390 dollari, alla vigilia della riunione della Bce che potrebbe ritoccare all'ingiù i tassi dell'eurozona. Continua intanto la missione europea del segretario al Tesoro americano Timothy Geithner, nella settimana cruciale per il salvataggio dell'euro. Geithner oggi è volato a Parigi da Berlino dove ha incontrato anche Mario Draghi e domani a Milano vedrà Mario Monti.

Nella notte in Grecia il Parlamento ha intanto approvato il Bilancio 2012, tappa fondamentale per il salvataggio del Paese. Un altro tassello che contribuisce ad aumentare le speranze di salvataggio dell'euro. Così come il progetto, anticipato ieri dal Financial Times, del possibile coordinamento dei due fondi Efsf e Esm che potrebbero agire con una potenza di fuoco di oltre 900 miliardi di euro.

La Borsa di Tokyo rimbalza, con tutte le principali piazze asiatiche, sulle speranze di una soluzione per superare la crisi del debito dell'Eurozona, in vista del summit Ue di domani e venerdì. L'indice Nikkei dei 225 titoli principali ha guadagnato l'1,71% a 8.722,17 punti. Crescono intanto le riserve valutarie giapponesi (seconde al mondo dietro a quelle cinesi 3.201,7 miliardi di dollari) e che a fine novembre hanno raggiunto il record di 1.304,8 miliardi di dollari, con un progresso di 94,9 miliardi sul mese precedente. Incremento dovuto soprattutto alle vendite di yen contro dollari sul mercato valutario per frenare l'ascesa della divisa nipponica e salvaguardare le esportazioni.

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