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Questo articolo è stato pubblicato il 14 dicembre 2011 alle ore 07:43.

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I rapporti incestuosi tra Premafin e Fondiaria Sai vanno troncati. L'Isvap ha fissato una scandenza: entro la vigilia di Natale la famiglia Ligresti non potrà più avere doppi incarichi tra Premafin e Fondiaria Sai e per questo motivo dovrà scegliere, o quantomeno spiegare il perché dei diversi ruoli che i suoi esponenti ricoprono nella lunga filiera che fa capo a Premafin. La moral suasion, particolarmente incisiva, è oggetto della missiva inviata dall'Isvap alla società assicurativa lo scorso 24 novembre in cui l'Autorità di controllo del mercato assicurativo chiede nuove misure di rafforzamento patrimoniale e, appunto, una nuova governance volta a porre fine al conflitto di interessi che per anni ha governato i rapporti tra la holding di famiglia e la controllata assicurativa.

La famiglia fuori dal board
La lettera ‐ riferiscono fonti finanziarie ‐ chiede al gruppo Fondiaria Sai di indicare i nuovi responsabili di ruolo per garantire la separazione tra Premafin e Fondiaria Sai. In pratica l'Authority ritiene che la presenza dei figli dell'Ingegnere ‐ azionisti di controllo di Premafin ‐ nel consiglio di amministrazione di Fondiaria Sai e della controllata Milano Assicurazioni comprometta l'indipendenza di giudizio dei membri del board della compagnia in quanto gli stessi siedono nel board di Premafin. In pratica l'Isvap chiede una riforma della governance che metta fine al rapporto (definito negli ambienti finanziari 'incestuoso') che per anni ha governato il sistema Premafin Fondiaria sai, con una netta separazione della holding dalla controllata. L'Autorità stila così un elenco di nomi, tra cui appunto Jonella (presidente di Fondiaria Sai), Giulia (presidente e amministratore delegato di Premafin) e Paolo (vice presidente della Milano Assicurazioni e presidente di Immobiliare Lombarda) che hanno doppi incarichi tra Premafin e Fondiaria Sai. Secondo altre fonti il nome di Jonella non comparirebbe nella missiva. Non è invece chiamato in causa dall'Autorità Salvatore Ligresti, presidente onorario.

L'Isvap fissa come termine ultimo per il perfezionamento di tali modifiche alla governance della compagnia il 24 dicembre, ovvero 30 giorni dopo il ricevimento della lettera, ma è possibile, come normalmente avviene in questi casi, che Fondiaria Sai chieda una proroga. La posizione dell'Isvap sarebbe condivisa anche da Unicredit e Mediobanca. In particolare piazzetta Cuccia, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera a Fondiaria Sai in cui chiede un aumento di capitale di 600 milioni, punta sul rigore come principale motore della salvaguardia dell'azienda.
Le richieste Isvap

Nella relazione di corporate governance di Fondiaria Sai - è la premessa dell'iniziativa presa dall'autorità di vigilanza - è scritto che il gruppo assicurativo «non è soggetto all'altrui direzione e coordinamento». Fuor di metafora significa che non dipende nelle sue scelte dalle decisioni di Premafin che pure lo controlla con una partecipazione del 35,7 per cento. Se le due società sono così autonome l'una dall'altra - chiede di sapere la commissione guidata da Giancarlo Giannini ‐ come si giustificano i doppi o tripli incarichi che i membri della famiglia di controllo hanno lungo la catena societaria che lega Premafin a Fondiarai Sai e le sue controllate? Particolarmente a rischio appaiono i ruoli di chi detiene contemporaeneamente posizione esecutive in alcune società e non esecutive in altre. Tali da far sospettare che la direzione coordinamento di Fondiaria Sai sia altrove. Ad esempio, l'amministratore delegato della finanziaria, Giulia Ligresti, anche vice presidente di Fonsai. Gioacchino Paolo Ligresti, consigliere di Premafin, occupa la potrona di vice presidente di Milano Assicurazione, nonchè presidente (con incarichi esecutivi) di Immobiliare Lombarda. Alcuni legami potenzialmente incestuosi riguardanti il management sono stati sciolti negli ultimi mesi. Ad esempio Andrea Novarese ha concentrato le sue attività in Premafin mentre Stefano Carlino ha fatto la scelta opposta in Fonsai. Ma il problema è la famiglia. L'Isvap non ha chiesto ai Ligresti di farsi da parte ma nella forma del 'fateci capire' sta esercitando una forte pressione perchè si giunga ad una effettiva distinzione dei ruoli. Il gruppo assicurativo ha da sempre una corporate governance atipica. Se soltanto adesso il regulator assicurativo pone il problema è perchè, nel frattempo, la situazione finanziaria della compagnia è giunta in una situazione di forte stress e dunque esige soluzioni radicali in tutte le direzioni.

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