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Questo articolo è stato pubblicato il 15 dicembre 2011 alle ore 06:42.
De Agostini va al raddoppio in Spagna: la controllata Antena 3 compra La Sexta e ridisegna l'intero assetto radiotelevisivo. Regalando così all'Italia lo scettro delle tv commerciali in Spagna. La conquista del canale spagnolo fa da pendant, a due anni esatti di distanza, al matrimonio tra Telecinco e La Cuatro. Già allora, sulla scia dell'operazione condotta da Mediaset, si parlò di un ulteriore tassello nel riassetto tv.
C'è voluto più del previsto ma ora con l'affondo di Antena 3 su La Sexta, la tv commerciale spagnola diventa un affare tutto italiano. Gia due volte Maurizio Carlotti, il numero uno di Antena 3, aveva tentato il corteggiamento del canale spagnolo. Al terzo tentativo, il colpo è riuscito: senza spendere un euro, con uno scambio carta contro carta, il colosso editorial-finanziario di Novara si candida a diventare il big della tv spagnola alla pari di Mediacinco (Telecinco-LaCuatro). L'accordo prevede che Antena 3 si prenda il 100% di La Sexta e in cambio metta sul piatto il 6% del suo capitale. Saranno azioni di nuova emissione quindi gli attuali soci, il gruppo Planeta-deAgostini, col 45%, e la tedesca Rtl col 20%, si diluiranno. Una clausola di earn-out farà sì che, al raggiungimento di certi obiettivi, ai soci di La Sexta (la holding Imagina e i messicani di Televisa), saranno assegnate altre azioni fino al 7%. In questo caso, però, Antena 3 ricorrerà alle azioni proprie in portafoglio. Sul versante della governance, nel cda di Antena 3, che oggi conta 11 membri, entreranno due di La Sexta, facendo salire il totale a tredici.
I compratori, però, si portano in casa anche i debiti, circa 120 milioni di euro. A compensare l'aggravio, ci sono i vantaggi fiscali: La Sexta ha accumulato perdite per centinaia di milioni negli anni e questo regalerà detrazioni per i prossimi anni, per un ammontare di circa 200 milioni. In più ci sono le sinergie industriali, calcolate in 60-80 milioni. A loro volta i soci di La Sexta si riscattano entrando in un gruppo più grande e redditizio. Se non fosse un'espressione abusata, è la classica operazione win-win. Come già anticipato dal Sole 24 Ore, il matrimonio Antena3-LaSexta era nell'aria, ma con in mezzo le elezioni politiche c'era una discontinuità non banale: questa è la prima operazione finanziaria dell'era del nuovo premier Mariano Rajoy.
Madrid si allinea al resto dell'Europa, dove in ogni Paese la tv commerciale è di fatto un duopolio. D'altronde la riduzione del numero di canali era inevitabile. Dopo la bulimia dell'etere degli anni passati, ci si è accorti che non c'era spazio per sette canali, soprattutto in un clima di recessione. Negli anni d'oro, tra il 2006 e il 2007, il mercato ha sfiorato gli 8 miliardi di raccolta. Da allora la pubblicità è crollata del 30% e oggi è attorno ai 5 miliardi. Col vantaggio, però, che la torta è da dividere tra pochi.
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L'ANTICIPAZIONE
La fusione nelle tv spagnole
Sul Sole 24 Ore del 23 ottobre la notizia dell'integrazione Antenna 3 La Sexta
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