Il Tesoro spagnolo ha collocato, con una buona domanda, 6,03 miliardi di euro di titoli del debito pubblico, con scadenza 2016, 2021 e 2020. Il rendimento degli 1,4 miliardi di euro di bond con scadenza 2021 sale dal 5,433% al 5,545%, quello dei 2,18 miliardi di euro con scadenza 2020 avanza dal 5,006% al 5,239% e quello dei 2,45 miliardi di euro con scadenza 2016 scende dal 5,276% al 4,023%. Forte la domanda.

Lo spread tra il BTp e il Bund tedesco ripiega dopo il risultato dell'asta spagnola. Il differenziale di rendimento scende a 484 punti da 495 mentre il tasso cala al 6,77%.

Le aste spagnole potrebbero aver beneficiato dell'operazione di rifinanziamento (Ltro) a 3 anni fissata dalla Bce per la settimana prossima. Lo sostiene Alessandro Giansanti, fixed-income strategist di Ing - contattato da Dow Jones - spiegando che «potrebbe esserci da parte delle banche spagnole un maggiore supporto per i titoli governativi visto che non hanno problemi per finanziarsi per i prossimi tre anni».

Quanto ai motivi per cui la Spagna ha ottenuto nelle ultime aste una domanda molto maggiore rispetto a quella raccolta dall'Italia, Giansanti spiega che questo potrebbe dipendere da due fattori. Il primo è «il profilo di finanziamento di Italia e Spagna per i prossimi sei mesi», con Madrid che è «messa molto meglio», visto che «non ha nessun grande rimborso di titoli fino ad aprile», e Roma che ne avrà per circa 90 mld tra febbraio e aprile. Il secondo fattore è legato «alle aspettative politiche, visto che «in Spagna hanno un nuovo Governo con maggioranza politica, mentre in Italia» l'Esecutivo è tecnico, e dovrà di volta in volta trattare con le forze parlamentari.

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