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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2011 alle ore 15:45.

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Lo spettro della Grande Depressione incombe sull'economia globale. Nessuno nel mondo sarà immune dalla crisi. E si può sperare di risolverla solo se tutti i Paesi passeranno all'azione. È l'avvertimento lanciato da Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale, in un intervento al Dipartimento di Stato Usa, a Washington, messo in rilievo da Financial Times e Wall Street Journal.

"Il capo Fmi mette in guardia contro minacce stile 1930", titola il Financial Times, mentre cresce la tensione dell'eurozona, con nuove bordate della Francia alla Gran Bretagna. "L'economia globale ha di fronte la prospettiva di arretramento economico, protezionismo crescente, isolamento… quello che accadde negli anni Trenta", ha avvertito Lagarde.

"Non c'è nessuna economia al mondo, che si tratti di Paesi a basso reddito, mercati emergenti, Paesi a medio reddito o economie super avanzate, che sarà immune alla crisi, che non solo si sta sviluppando ma è in crescendo" ha aggiunto la responsabile dell'Fmi.
"Non è una crisi che sarà risolta dall'azione di un gruppo di Paesi. Sarà risolta, auspicabilmente, se tutti i Paesi, tutte le regioni, tutte le categorie di Paesi passeranno all'azione".

Un concetto che il Wall Street Journal esplicita titolando: "Tutti i Paesi devono aiutare l'Europa". Lagarde ha tratteggiato fosche prospettive per l'economia globale "e ha detto che tutti i Paesi devono lavorare insieme per risolvere la crescente crisi del debito europea", scrive il Wsj.
"Si tratta di affrontare i problemi, non essere in negazione, accettare la verità, accettare la realtà e occuparsene", aggiunge il quotidiano Usa, precisando che Lagarde non ha fornito dettagli su quali azioni si attende dai singoli Paesi o dall'Fmi. Nel suo intervento, Lagarde ha anche invitato i mercati finanziari a dare tempo alle singole nazioni per svolgere il processo politico necessario per arrivare a soluzioni.

Gli avvertimenti della responsabile Fmi arrivano in un momento critico per iniziative di concertazione. Il Financial Times mentre l'accento sull'aggravamento della disputa tra Francia e Gran Bretagna.
Poco prima dell'intervento di Lagarde, nota il Ft, il governatore della Banca centrale francese, Christian Noyer, ha attaccato "la natura incomprensibile e irrazionale" delle agenzie di rating e ha irritato gli inglesi dicendo che le agenzie dovrebbero prendere di mira la Gran Bretagna invece della Francia. La Gran Bretagna, ha detto Noyer, ha "maggiori deficit, più debito, un'inflazione più alta, meno crescita" della Francia e inoltre ha il credito che si va restringendo.

Le parole di Noyer hanno lasciato stupefatti gli inglesi, osserva il Ft. Il premier David Cameron ha risposto difendendo i piani britannici per affrontare il deficit. Rimasta fuori dal nuovo accordo Ue per un'unione fiscale, la Gran Bretagna avrà ruolo di osservatore e intende usarlo per accertarsi che le questioni che riguardano il mercato unico o il settore finanziario di Londra siano discusse da tutti e i 27 membri Ue.

Ma il leader dell'opposizione laburista Ed Milliband, in un'intervista al Financial Times, ha descritto la politica europea di Cameron come "un atto di vandalismo economico", giudicando l'isolamento inglese al summit di Bruxelles della scorsa settimana come un cattivo risultato.

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