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Questo articolo è stato pubblicato il 21 dicembre 2011 alle ore 07:44.
Se parli con gli investitori americani, il Long Term Refinancing Operation sarà un fallimento. Del tutto dipendenti dalla droga della Fed, tutto quello che che non sa di quantitative easing è un inutile surrogato. Se parli con i banchieri europei, l'Ltro è una buona soluzione per risolvere il problema di come finanziare una banca. Forse con quei soldi si potranno acquistare anche titoli di Stato, si chiede loro. Per carità, ti rispondono, ne abbiamo già troppi in portafoglio. Se ti rivolgi ai banchieri italiani si ottiene la medesima risposta. Ma se la domanda, anziché un giornalista, la porge un broker o un grande investitore o un banchiere d'affari, fanno capire che con i soldi della Bce i titoli di Stato li acquisteranno e anche parecchi. L'importante è non dirlo pubblicamente. Quest'oggi si vedrà cosa succede, anche se i numeri che arriveranno da Francoforte saranno solo cumulativi.
Da quanto s'è capito, direttamente e soprattutto indirettamente, una delle maggiori banche spagnole, una francese, e parecchie tra le italiane si rivolgeranno quest'oggi all'asta della Bce per prendere a prestito una discreta quantità di denaro a tre anni. Verosimilmente lo farà la maggior parte degli istituti dell'area euro. Alla banca centrale daranno come collaterale (garanzia) un po' titoli di Stato, ma soprattutto bond bancari opportunamente emessi per l'occasione: cosicchè il costo totale del finanziamento s'aggirerà tra l'1,5 e il 2%. Con quel denaro le banche risolveranno i loro problemi di funding (trovare finanziamenti) e quelle italiane potranno risparmiare oltre 4 punti percentuali. Ma è certo che acquisteranno anche titoli di Stato, lucrando tra gli alti rendimenti dei bond sovrani italiani e spagnoli e il costo del finanziamento. Si va dai due ai 4 punti percentuali, a seconda delle scadenze: sempre che la crisi non si avviti ulteriormente e il prezzo dei titoli scivoli ancora più in basso.
Immaginiamo che le banche non vogliano rischiare con titoli superiori ai 5 anni, la differenza potrebbe essere del 4% per i Btp quinquennali (sono al 6%) e poco più del 2% per gli equivalenti Bonos (4,4%). Per i titoli triennali e biennali, che faranno la parte del leone, il differenziale si ridurrebbe di un punto circa. Il gioco non funzionerebbe con gli Oat francesi (quello a 5 anni è al 2,04%), mentre sarebbe ancora conveniente per i bond belgi (3,4%).
Quanto denaro prenderanno in prestito le banche? Un banchiere ci fa capire che ogni istituto richiederà almeno l'ammontare del funding per i primi sei mesi del 2012. Del resto, fa capire, Bankitalia sta già dando 'direttive' verbali al riguardo. E poi, se la cosa funziona, si potrà prendere a prestito altro denaro alla prossima asta di fine febbraio. Qualche analista stima che solo gli istituti italiani potrebbero richiedere circa 70 miliardi. Se così fosse, si raddoppierebbe la stima di 250 miliardi che si ricava da un sondaggio Reuters per tutta l'area euro. Ma quel sondaggio, con previsioni che spaziano da 50 fino a 450 miliardi, risente dell'umore e dell'ideologia dei vari broker, con gli americani che spiccano per scetticismo e gli italiani, gli spagnoli e i francesi decisamente più ottimisti.
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