Rendimenti in discesa nell'odierna asta dei BTp ma domanda non eccezionale. Per questo motivo l'esito del nuovo collocamento del Tesoro, (dopo quello di ieri di BoT a 6 mesi) è stato accolto freddamente dai mercati azionari. Nel dettaglio I titoli decennali (scadenza 2022) sono stati assegnati con un rendimento del 6,98% rispetto al 7,56% della precedente asta. Più marcata la discesa dei rendimenti dei BTp triennali (scadenza 2014) assegnati con un tasso del 5,62% rispetto al 7,89% della precedente asta. Per i BTp con scadenza 2021 il rendimento è stato fissato al 6,7%. Quanto infine al tasso variabile, l'undicesima tranche del CCTeu 15aprile 2018 è stata fissata su un rendimento lordo di 7,42% dal 4,52% dell'ultima asta, risalente però a fine agosto.

Si tratta di rendimenti in netto calo rispetto alle precedenti, rispettive emissioni, ma in linea con quelli odierni sul mercato secondario. Intanto spread tra BTp decennali e Bund equivalenti è salito a 522 punti base dopo la comunicazione dei risultati dell'asta di BTp (in rialzo rispetto alla chiusura di ieri (510 punti) e alla media della mattina (514).

Domanda
A pesare sullo spread il dato sulla domanda, non eccezionale: per i titoli a scadenza 2014 l'offerta era fra 2 e 3 miliardi di euro: sono stati assegnati 2,53 miliardi con una richiesta pari a 3,46 miliardi (1,36 volte). Per i BTp con scadenza nel 2022, l'assegnazione è stata pari al massimo offerto, 2,5 miliardi con una domanda di 3,39 miliardi. Per i BTp con scadenza 2021 la richiesta (1,85 miliardi) è stata inferiore al massimo offerto, pari a 2 miliardi: l'assegnazione è stata di 1,17 miliardi con un rendimento del 6,70 per cento. Collocati anche CcTeu per 803 milioni di euro (domanda pari a 1,58 miliardi).

Nel complesso il Tesoro ha collocato complessivi 7,017 miliardi di euro in titoli a medio-lungo termine, nella parte alta del range di offerta tra 5 e 8,5 miliardi.

Operatori divisi sui dati dell'asta
Le aste italiane sono state «meno buone di quanto si sperasse», tanto che la Bce è tornata sul mercato obbligazionario in acquisto di Btp a 10 anni. Lo sostiene un trader contattato da DowJones, aggiungendo che si tratta di una delle prime volte da 3 settimane nelle quali la Bce interviene sui BTp decennali. Per l'operatore, i rendimenti sul BTp a 10 anni caleranno «solo quando ci saranno dati macroeconomici molto robusti che segnalano un'inversione di rotta» per la crescita dell'Italia.

Secondo Alessandro Giansanti di Ing, «è positivo che l'Italia sia riuscita a collocare l'intero ammontare offerto del decennale benchmark e siamo riusciti a vedere un certo calo dei rendimenti, anche se il 7% è ancora un risultato moltodebole. Il bid to cover (rapporto domanda/offerta, ndr) sul BTp a 3 anni è debole, ma il rendimento è 200 punti base sotto a quello dell'asta dello scorso mese. Il rally sul breve termine è positivo. Infine è abbastaza positivo che l'Italia sia risucita a collocare 7 miliardi il29 dicembre».

Per David Schnautz di Commerzbank «mentre il rendimento del BoT semestrale in asta ieri si è dimezzato rispetto all'sata precedente, quello all'asta di oggi si è ridotto di '"solo" 60 punti baserispetto all'asta di novembre, rimanendo in un territorio ad alto rendimento che mostra come l'Italia si trovi ancora sotto pressione. Il fatto che non abbia collocato tutto l'ammontare è inusuale per l'Italia e anche questo non è un buonsegno».

Ritiene complessivamente positivo l'esito delle aste Alessandro Mercuri di Lloyd Bank «È stato discreto anche se alquanto deludente rispetto all'asta di ieri. Il bond 2022 è stato ben chiesto, hanno venduto. Il fatto chiave che abbiamo osservato ieri è che la carta italiana richiede un premio legato alla durata. La gente è ancora preoccupata dal rischio credito, quindi più alta è la scadenza, tanto più dev'essere remunerata. Tutto sommato l'esito è discreto».

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