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Questo articolo è stato pubblicato il 06 gennaio 2012 alle ore 06:43.

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Per il riassetto Premafin-FondiariaSai si procede su due binari distinti: Clessidra da un lato e Unipol dall'altro. Le altre manifestazioni di interesse, per il momento, resterebbero sullo sfondo in attesa che vengano approfondite le prime due opzioni sul tavolo. Se Clessidra, peraltro, ha già fatto pervenire la propria manifestazione di interesse non vincolante, come comunicato dalla stessa società ieri in serata, la galassia Unipol-Finsoe per ora starebbe limando gli ultimi dettagli della proposta. Allo stato, è comunque possibile delineare per sommi capi i contenuti dei due progetti. La differenza, al di là del fatto che una ha un profilo più finanziario e l'altra maggiormente industriale, riguarderebbe le modalità di ingresso nel capitale della Premafin.

Le due proposte
Più nel dettaglio, Clessidra, il fondo di Claudio Sposito, sarebbe intenzionata a rilevare dalla famiglia Ligresti, che tramite le proprie cassaforti detiene il 50% della holding, i diritti d'opzione legati al futuro aumento di capitale. Il prezzo non sarebbe ancora stato fissato alla virgola ma non sarebbe particolarmente rotondo. Una volta messi in portafoglio di diritti d'opzione si sarebbe impegnata a sottoscrivere almeno la metà dell'aumento di capitale da 400 milioni di Premafin, per un esborso minimo di 200 milioni.

Diversa sarebbe invece l'idea attualmente al vaglio di Finsoe, la holding della Coop che tira le fila di Unipol, i cui vertici nelle prossime ore dovrebbero riunirsi per procedere concretamente alla proposta. Secondo quanto ricostruito, Finsoe si sarebbe detta disponibile ad acquistare dalla famiglia Ligresti l'intero pacchetto di azioni Premafin in possesso. Il prezzo non sarebbe quello fatto registrare dal titolo recentemente: ieri, nonostante un crollo del 20,94%, le azioni valevano 0,253 euro l'una ossia più del doppio rispetto a una settimana fa. In ogni caso, il valore sarebbe comunque più rotondo rispetto a quanto messo sul piatto da Clessidra.

Una volta entrata, Finsoe si impegnerebbe a sottoscrivere la propria quota parte di aumento di capitale Premafin per agevolare poi la sottoscrizione da parte della holding della ricapitalizzazione in FonSai. Il tutto evidentemente con l'intenzione di procedere a una fusione entro i 12 mesi successivi tra Unipol e Fondiaria. In quest'ottica, è possibile che il gruppo guidato da Carlo Cimbri, magari per far fronte al nodo Banca Unipol o per partecipare essa stessa alla ripatrimonializzazione di Fondiaria, debba considerare l'opportunità di raccogliere mezzi freschi sul mercato, sulla scia di quanto si sta premurando di fare il potenziale partner FonSai.

Condizioni sospensive perché entrambe le operazioni possano procedere sono le autorizzazioni delle autorità competenti. Sia Clessidra che Finsoe sono interessate al fatto che Consob riconosca, trattandosi di un'operazione di salvataggio, l'esenzione d'Opa sul capitale della compagnia assicurativa. Finsoe-Unipol sarebbe poi interessata anche al via libera di Isvap, che evidentemente dovrà monitorare sulla solidità patrimoniale del nuovo polo emergente, e all'ok dell'Antitrust. Rispetto a quest'ultimo il tema è l'eccessiva concentrazione sul ramo danni, le due compagnie assieme possono valere fino al 32% del mercato, quota che sale al 37% per la sola Rc Auto.

È evidente quindi aspettarsi un'attenta valutazione dell'Antitrust sull'operazione. Al momento, risulta che siano state effettuate solo audizioni informali con le Authority. Rispetto alla tempistica dell'operazione, sicuramente le prossime ora saranno decisive per approfondire l'una piuttosto che l'altra ipotesi. Come è noto alcune della banche creditrici della galassia Premafin-FonSai, Mediobanca in testa, caldeggerebbero le nozze con Unipol pur nella loro complessità. In ogni caso ogni valutazione in merito verrà effettuata a valle delle prime considerazioni di Premafin. In quest'ottica, il week end potrebbe rappresentare il punto di svolta.

Gli altri
Restano sullo sfondo, come detto, Palladio Finanziaria e la cordata Sator-21 Investimenti. Nessuno dei due ha manifestato formalmente interesse per il dossier però entrambi hanno confermato di aver avviato approfondite valutazioni. In particolare, Palladio ieri ha confermato di «riguardare il dossier con più attenzione».

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