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Questo articolo è stato pubblicato il 13 gennaio 2012 alle ore 22:50.

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Mercati nervosi fanno risalire lo spread sopra quota 500Mercati nervosi fanno risalire lo spread sopra quota 500

Ha chiuso in lieve rialzo rispetto alla chiusura di giovedì ma ha dimostrato una capacità di tenuta di fronte all'ondata di nervosismo provocata sui mercati dalla decisione di S&P di ridurre il rating di numerosi paesi europei, fra cui l'Italia, a dir poco insperabile sino a poche settimane fa. Lo spread dei BTp a 10 anni rispetto agli analoghi titoli di stato tedeschi ha terminato la seduta di ieri a quota 487,6 punti, in rialzo di quasi 8 punti, o l'1,66%, rispetto all'ultima rilevazione di giovedì. Eppure l'analisi dell'andamento della giornata sembra confermare che - almeno fino a ieri - la percezione dei mercati per i titoli di stato del paese sembrava mutata nel corso delle ultime sedute. Dopo l'esito soddisfacente delle aste di giovedì, che avevano permesso allo spread di chiudere sotto la soglia dei 500 punti per la prima volta dal 22 dicembre, ieri lo spread aveva iniziato la giornata nuovamente in calo arrivando fino a toccare un minimo di 460,52 punti poco prima delle 10 del mattino. Un'ora dopo, quando il Tesoro ha reso noto i risultati dell'asta di BTp a 3 anni, che ha visto rendimenti in netto calo e la piena assegnazione dei titoli sebbene a fronte di una domanda meno solida del previsto, il rendimento si è attestato a quota 468 punti, ancora dunque in deciso ribasso rispetto all'apertura. La giornata sarebbe probabilmente trascorsa senza ulteriori scossoni vista l'avvicinarsi del weekend se nel primo pomeriggio non fosse giunto sui mercati europei lo shock degli imminenti downgrade di S&P, poi formalmente comunicati, come prassi, solo in tarda serata. La reazione dello spread è stata immediata ma anche, va notato, di breve durata. Alle 15,18 il differenziale è infatti arrivato a toccare il massimo di giornata ben oltre i 500 punti a quota 503,76 punti ma solo 38 minuti dopo, alle 15,56, lo spread era tornato a quota 489,90 punti, segno che gli investitori stranieri non stavano aspettando, come spesso in passato, la prima occasione per vendere i BTp. La reazione degli spread ha contribuito ad attenuare il nervosismo che si era diffuso a Piazza Affari che ha infatti dimezzato le perdite dopo che era stata in ribasso anche di oltre il 2% e il trend al miglioramento sarebbe probabilmente continuato se dalla Grecia non fosse giunta la notizia dell'interruzione dei negoziati con le banche sull'entità delle perdite da riconoscere sui bond ellenici detenuti a bilancio. A fronte dell'ulteriore ostacolo, lo spread ha così continuato nell'ultima ora di scambi un percorso a saliscendi terminando a quota 487,6 punti, un buon risultato considerati i colpi di scena del pomeriggio.

Secondo gli esperti la decisione di S&P era del resto ormai ampiamente scontata dai mercati e andava a fotografare una situazione in parte già superata dopo le misure varate dal governo per il consolidamento dei conti (e in attesa di quella sulla crescita) e che, come ha ricordato giovedì lo stesso presidente della Bce, Mario Draghi, stanno iniziando a riscuotere l'apprezzamento dei mercati. Da segnalare infine che anche alla luce del rialzo di ieri, il bilancio da inizio anno rimane ampiamente positivo con una flessione del 7,65% rispetto all'ultima seduta del 2010.

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