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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2012 alle ore 06:43.
Parte ufficialmente il percorso che darà vita alla fusione di Unipol con il gruppo Fondiaria Sai, mentre in Borsa soffrono le quotazioni delle due compagnie di assicurazione.
Ieri i consigli d'amministrazione di Premafin, Fondiaria Sai e Milano Assicurazioni hanno dato il via libera alla due diligence da parte di Unipol in vista dell'operazione di integrazione a quattro con Premafin, Fondiaria Sai e Milano. Il percorso di valutazione dovrebbe essere focalizzato su dati non sensibili e piuttosto rapido, tanto che l'esito della stessa dovrebbe essere atteso già il 27 gennaio. Per quella data, peraltro, è in calendario la riunione del board di Fondiaria Sai con all'ordine del giorno la definizione dell'aumento di capitale tra 600 e 750 milioni, deciso a dicembre. Ci saranno slittamenti? «Tutto a posto, tutto tranquillo: andiamo avanti», ha commentato al termine del consiglio di Fondiaria Sai il direttore generale, Piergiorgio Peluso. «La tempistica dell'aumento resta quella», ha detto Emanuele Erbetta, amministratore delegato del gruppo assicurativo, aggiungendo che Fondiaria Sai sta chiedendo all'Isvap una proroga al 28-29 gennaio per inviare all'Autorità di controllo l'informativa richiesta sui provvedimenti che la società assicurativa intende prendere per rientrare nei parametri di solvibilità.
Fino ad allora, dunque, consulenti e advisor saranno al lavoro per concretizzare in termini tecnico-operativi il progetto di integrazione contenuto nella lettera di intenti siglata nella nottata di venerdì scorso. Un percorso che si preannuncia assai complesso: mancano il via libera di Isvap e Antitrust e l'esenzione d'Opa a cascata da parte di Consob. Autorizzazioni che rappresentano una condizione sospensiva per il buon fine dell'accordo. La priorità, al momento, è capire l'orientamento della Commissione al lavoro sul dossier. Poi, in rapida successione, servono i sigilli dell'Isvap, chiamata a valutare la forza patrimoniale della nuova compagnia, e dell'Antitrust, che secondo le prime analisi di mercato, visto il colosso che emergerà dall'integrazione soprattutto come presenza sui rami danni, potrebbe chiedere dismissioni importanti.
La Borsa, in attesa di queste risposte non affatto scontate, ha deciso ieri di vendere i titoli coinvolti, eccetto Premafin. E così il titolo Fonsai ha perso il 5,22%, mentre l'acquirente Unipol ha ceduto il 5,15%. Ha invece mostrato una buona tenuta Premafin (+0,3% a 0,33 euro) mentre la controllata Milano Assicurazioni è cresciuta del 2,26%.
La performance in Borsa è sinonimo di cautela da parte del mercato date le numerose incognite (autorizzative e non) che incombono sull'integrazione. Del resto – si aggiunge – al momento è noto solo il valore di Premafin, ma restano ancora da verificare le valutazioni delle singole compagnie coinvolte nell'operazione. In particolare la struttura annunciata nel fine settimana si fonda su un impegno di Unipol di almeno 1 miliardo al quale il gruppo farà fronte facendo ricorso a una ricapitalizzazione di pari valore. Questi denari saranno impiegati in più step. Partendo dall'ingresso in Premafin. In particolare, la holding di Bologna acquisterà dalla famiglia Ligresti il pacchetto del 51,28% di Premafin per 76,9 milioni, pari a un prezzo per azione di 0,3656 euro. Valore che rappresenta un premio del 26% rispetto alla chiusura di Borsa del titolo alla vigilia dell'accordo. Va però sottolineato che dal 30 dicembre le azioni della holding sono balzate di oltre il 170%. La liquidazione della famiglia Ligresti farà scattare automaticamente l'Opa sull'intera finanziaria per un esborso complessivo in capo a Unipol, in caso di adesione totale, di circa 150 milioni. A Opa conclusa, Unipol, dopo essersi fatta carica del debito di 322 milioni (potenzialmente rifinanziabile) avvierà le pratiche per lanciare un aumento di capitale da 260 milioni nella holding. Somma che servirà per sottoscrivere il 35% della ripatrimonializzazione da 750 milioni che verrà varata da Fondiaria Sai. A questo punto, Unipol sarebbe pronta a mettere a disposizione altri 600 milioni a favore di un aumento di capitale di Unipol Assicurazioni. Mossa propedeutica a dare il via alla fusione a quattro dalla quale emergeranno due realtà quotate, ossia l'attuale Unipol Gruppo Finanziario, controllato da Finsoe, e Unipol Assicurazioni. Riguardo all'impegno di Finsoe nell'operazione, evidentemente, per far fronte all'aumento di capitale di Unipol da 1 miliardo, dovrà mettere in cantiere a sua volta una ripatrimonializzazione nell'intorno dei 500 milioni, che verrà sostenuta dalle Coop.
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