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Questo articolo è stato pubblicato il 19 gennaio 2012 alle ore 19:12.

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Il governatore austriaco e membro della Bce Nowotny: critico verso mossa S&P su Italia - Eurobond prematuriIl governatore austriaco e membro della Bce Nowotny: critico verso mossa S&P su Italia - Eurobond prematuri

VIENNA - Mentre ha escluso che sia «politicamente motivata» la perdita della tripla A dell'Austria operata da Standard and Poor's venerdì, e che comunque «il consolidamento del budget austriaco avrebbe dovuto essere fatto indipendentemente dal declassamento», il governatore austriaco Ewald Nowotny ha giudicato in modo molto critico la stessa mossa verso l'Italia.

«Il declassamento di Standard & Poor's del debito in Italia di due gradini è estremamente problematico», ha confidato rispondendo ad alcune domande di alcuni media internazionali tra cui il Sole 24 Ore durante una pausa dei lavori della conferenza Euromoney svoltasi a Vienna il 17 e 18 gennaio sulla situazione economica dell'Europa centro orientale il numero uno della Banca centrale austriaca nonché membro del Consiglio direttivo della Bce Ewald Nowotny.

Nonostante non si consideri «un membro del club ostile alle agenzia di rating», Nowotny ha espresso la sua insoddisfazione per il declassamento dell'Italia. «Nel caso dell'Italia, sono estremamente critico (di S&P)», perché l'agenzia di rating americana «ha ignorato i notevoli sforzi fatti dal governo italiano negli ultimi tempi».

Nowotny non ha voluto però mettere sul banco degli imputati le agenzie di rating «perché svolgono un ruolo economico importante per fornire informazioni al mercato dei capitali, ma le agenzie di rating hanno il problema di essere pro-cicliche», cioè di amplificare dei fenomeni già in atto.

Standard and Poor's ha tolto venerdì scorso la tripla A a Vienna motivando la scelta a causa dei problemi dell'eurozona e dell'esposizione delle banche austriache verso l'Ungheria che viaggia sui 32 miliardi di euro.

«S&P nutre dubbi riguardo la strategia europea di combinare il consolidamento con la politica molto restrittiva della BCE », ha detto Nowotny in un dibattito trasmesso in diretta dalla televisione di stato austriaca sabato. «Il loro modello è quello americano o inglese, dove la banca centrale, la Fed, acquista massicciamente obbligazioni».

Circa l'ipotesi di introdurre gli Eurobonds per risolvere la crisi fiscale europea in modo permanente Nowotny ha detto che se ne è discusso in Banca centrale europea "ma che per il momento la soluzione degli eurobond è da considerarsi prematura ". Circa la difficile situazione in Ungheria ha ammesso che è "complessa ma migliorerà " . Quanto alla Grecia bisogna mantenere il necessario sangue freddo. Il salvataggio della Grecia "non è un problema della Bce ma principalmente del governo ellenico e dei paesi europei. Noi della Bce possiamo fornire la liquidità necessaria ma non è nostro compito salvare la Grecia " .

Nowotny ha poi escluso che ci sia un possibile effetto deleveraging delle banche austriache verso i paesi dell'est dopo i limiti introdotti recentemente da Vienna.

" Noi cerchiamo di mantenere la stabilità della regione. Non ci sarà una riduzione della leva finanziaria da parte della banche austriache. Penso che l'Europa centro-orientale continuerà ad avere performance superiori a quella Occidentale, sebbene ad un ritmo più lento rispetto al passato " ha detto il banchiere centrale . Poi ha ricordato che "nella CEE in passato c'è stata una crescita molto accelerata, ma il problema è che non era sostenibile. L'area ora necessita di capitali esterni per migliorare il suo tessuto infrastrutturale " .

Recentemente al Wall street Journal il governatore austriaco ha detto che ci sono allo studio alternative all'aquisto di bond da parte della Bce . Nel corso della due giorni viennese di Euromoney che fa il punto della situazione dell'Europa centro orientale alla presenza dei maggiori player bancari della regione come Unicredit, Erste Bank, RZB, Citi e Eurobank EFG il governatore austriaco ha voluto spiegare che "stiamo discutendo possibili alternative all'acquisto di bond, ma i colloqui non sono così avanti al punto che attualmente si possa rinunciare a questo piano. Si tratta per ora di una discussione che copre tutto lo spettro di politica monetaria ma attualmente è un tema che non ha avuto sviluppi " . È ampiamente riconosciuto che la zona euro necessiti di assistenza, ma tra i banchieri centrali c'è scetticismo sui risultati della politica di acquisto di bond.

Vale la pena segnalare che sul tema dei bond e degli spread il premier italiano Mario Monti nel discorso tenuto il 18 gennaio alla London School of economics si è detto ottimista sul fatto che ci possano essere dei progressi a livello di governance europea per ridurre i differenziali di rischio e mettere un tetto allo spread tra i tassi dei bond dei periferici e quelli della zona core dell'eurozona. Nel momento in cui ha ricevuto un berretto ("cap" in inglese) da baseball della LSE alla fine del suo discorso Monti ha detto che "quello avrebbe potuto essere un simbolo di un tetto (cap) che sta per arrivare ai tassi di interesse". Una semplice battuta o qualcosa di più?

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