Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 20 gennaio 2012 alle ore 07:54.

My24

Un 2011 'nero' per Mediaset, crollata di oltre il 40% in Borsa, un nuovo anno pieno di incognite. E non tanto per la perdita di Endemol. L'uscita dal Grande Fratello non è certo una buona notizia. Ma nemmeno cattiva. L'impatto sui conti di Cologno è infatti neutro: a Cologno Monzese avevano già svalutato a zero la partecipazione. Una perdita di 466 milioni.
Dietro il salvataggio di Endemol, però, si aprono interrogativi strategico-industriali che riguardano tutto il futuro del più grande operatore televisivo privato italiano.

Per sfuggire alla lenta ma costante erosione della tv commerciale generalista, Mediaset ha diversificato su due settori; i contenuti, con l'acquisizione di Endemol; e la payt tv. La prima doveva servire a trasformare Mediaset da broadcaster (ossia un mero operatore tv) a produttore di contenuti pregiati da usare in-house e da rivendere all'estero. La pay-tv, invece, dovrebbe compensare la ciclicità del core business e contenere lo strapotere di Sky di Rupert Murdoch, il monopolista del satellite in Italia. Entrambi i fronti non hanno portato i frutti sperati, almeno finora. Da ieri Mediaset è sostanzialmente con un piede fuori da Endemol (e dovrà studiare altre strategie di diversificazione). A Cologno replicano che il mercato non ha mai prezzato il contributo industriale ed economico di Endemol nella valutazione di Mediaset e che comunque la quota post-diluizione, pur minima, consentirà di presidiare il business dei contenuti.

Dall'altro lato, la tv a pagamento Mediaset Premium, partita al galoppo, ora ha il fiatone. Tanto da far dire a Citigroup che se la pay-tv doveva essere per Mediaset «una panacea, qualcosa è andato storto». A fine anno Premium dovrebbe avere 3,2 milioni di abbonati (Citi stima un calo del 30% dal 2010) e dopo il pareggio di bilancio operativo del 2010, nel 2011 ci sarebbero perdite (a livello dell'Ebit) per 56,8 milioni. Un rosso che quest'anno potrebbe allargarsi a 70 milioni.

Margini di manovra, però, non mancano: oggi a Mediaset produrre la tv generalista gratuita costa due miliardi l'anno. «La base costi da aggredire è enorme» notava ieri l'analista di una primaria banca d'affari e la stessa azienda ha messo la riduzione dei costi in cima all'agenda. Il nodo è capire dove saranno fatti i tagli: «Andare a ridurre quelli sui contenuti, invece che quelli del personale, rischierebbe di rivelarsi una mossa controproducente» perché porterebbe a un calo dell'audience. Oltre al taglio dei costi l'altra strada, invocata un po' da tutte le case d'investimento, è una sforbiciata al dividendo. Per il 2012 il mercato stima 20 centesimi: con un titolo che galleggia attorno ai 2 euro, la cedola promette un rendimento del 10%. Il consiglio è quantomeno di dimezzare il dividendo se non mettere a dieta gli azionisti.
S. Fi.

Commenta la notizia

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi