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Questo articolo è stato pubblicato il 18 febbraio 2012 alle ore 09:27.

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PARMA. Sarà decisamente una prima sotto i riflettori quella di Ignazio Visco, che questa mattina esordirà nel consueto intervento che il governatore della Banca d'Italia tiene al Congresso Assiom-Forex. Non soltanto perché la platea dei banchieri e degli operatori finanziari, riunita quest'anno a Parma, ascolterà con legittima curiosità le parole dell'ex vice-direttore di via Nazionale chiamato lo scorso ottobre a raccogliere la pesante eredità lasciata di Mario Draghi. Ma soprattutto perché l'anno alle spalle è stato a dir poco travagliato, per l'Italia e naturalmente per il sistema finanziario nazionale sul quale Palazzo Koch svolge il ruolo di supervisione e controllo.

Inutile quindi negare che ciascuna parola dell'intervento di Visco sarà misurata con grande attenzione: a cominciare dai passaggi dedicati allo stato di salute dell'Italia, da qualche giorno ufficialmente in recessione, e alle sue finanze pubbliche, che l'azione del governo di Mario Monti sta faticosamente tentando di risanare con grande sforzo per l'intera popolazione. Ma a calamitare la platea sarà verosimilmente soprattutto il tema spinoso delle banche italiane, travolte negli ultimi 12 mesi prima dai riflessi della crisi del debito sovrano, che ha contribuito ad aumentare i costi della loro raccolta e a rendere difficile l'accesso ai mercati dei capitali, poi dalle pesanti richieste di adeguamento patrimoniale dettate da Basilea 3 e dall'azione dell'Eba. Un sistema finanziario, quello italiano, che ha potuto tirare un sospiro di sollievo con la maxi-iniezione di liquidità effettuata dalla Bce, ma che adesso deve difendersi dalle accuse di aver comunque tagliato i fondi all'economia reale provocando il temuto «credit crunch».

Sarà interessante, sotto questo aspetto, osservare il governatore della Banca d'Italia farà utilizzo di quella «moral suasion» che si addice al ruolo nel tentativo di restituire gli istituti di credito al loro compito fondamentale, quello di concedere finanziamenti a famiglie e imprese. «L'opera congiunta di Draghi e Monti è stata fondamentale perché ha contribuito ha smorzare le pressioni del mercato verso l'Italia e verso le nostre banche. Ora però che il costo della raccolta è diminuito occorre passare alla fase successiva nella quale gli istituti sono chiamati ad allentare la stretta creditizia», osservava ieri Paolo Balice, presidente dell'Aiaf, a margine del convegno «Analisi dei mercati 2012» organizzato dall'associazione che riunisce gli analisti finanziari italiani in apertura del Congresso di Parma. E altrettanto importanti, spiegava il presidente di Assiom Forex, Giuseppe Attanà, saranno le parole di Visco «a proposito delle possibili sinergie tra Banca d'Italia e la Bce» nell'ambito del processo di riforma del sistema finanziario europeo. L'attesa si protrarrà fino alle 11.30, quando al Palacassa delle Fiere di Parma avrà inizio l'intervento: dopo ci sarà spazio soltanto per i commenti e le reazioni del mondo finanziario.

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