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Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2012 alle ore 06:44.

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Importante vittoria giudiziaria per UniCredit nell'ambito del caso Bernard Madoff, l'ex finanziere autore di una delle truffe maggiori della storia.

Il giudice del tribunale distrettuale di New York, Jed Rakoff, ha bocciato la causa intentata nei confronti del gruppo bancario italiano dal curatore fallimentare del crac Madoff, Irving Picard, ritenendo che non siano state provate le eventuali responsabilità del- l'ex amministratore delegato del gruppo di piazza Cordusio Alessandro Profumo e dei suoi collaboratori nel favorire la frode portata avanti dal finanziere newyorkese.
La sentenza rappresenta un duro colpo per Irving Picard, il liquidatore del gruppo Madoff, e per i suoi sforzi di recuperare 20 miliardi di dollari da Unicredit e dalle sue divisioni. Picard ha accusato quasi 60 soggetti fra banche e amministratori, incluse Unicredit e Profumo, di aver aiutato a traghettare 9,1 miliardi di dollari nelle società di Madoff, che si è dichiarato colpevole di una delle maggiori truffe della storia. A suo avviso, dunque, il gruppo di piazza Cordusio aveva contribuito tramite la controllata Bank Austria ad allestire l'enorme raggiro.

Per questo aveva accusato il gruppo italiano e il suo ex amministratore delegato di associazione a delinquere chiedendo la condanna al pagamento di 19,6 miliardi di dollari. In particolare il curatore fallimentare del crack ha riservato al gruppo UniCredit la richiesta di risarcimento maggiore, moltiplicabili per tre volte, fino dunque a 60 miliardi per la legge antiracket americana. Nelle 16 pagine di sentenza, Rakoff respinge seccamente le accuse e spiega: il trustee che si occupa della liquidazione del gruppo Madoff non è riuscito a provare una «relazione diretta» fra le azioni di Unicredit e le perdite degli investitori. Se da un lato è vero – riporta il Financial Times citando la sentenza – che i feeder fund sponsorizzati da Unicredit hanno fatto affluire molti soldi nelle società di Madoff, è impossibile provare quanto gli investitori avrebbero perso senza questa possibile operazione. Picard non è stato in grado neanche di provare se Unicredit e Unicredit Bank of Austria abbiano partecipato a quella parte della truffa con la quale i fondi degli investitori sono stati usati impropriamente. «Siamo soddisfatti del risultato», ha affermato Susan Sastzstein, uno dei legali di UniCredit. Profumo, secondo indiscrezioni, avrebbe ricevuto una conferma scritta del fatto che sono cadute le accuse avanzate nei suoi confronti.

La decisione di Radoff non riguarda le accuse avanzate nei confronti dell'austriaca Bank Medici e sul suo ex numero uno, Sonja Kohn, ritenuta da Picard una dei cervelli della truffa Madoff.
La sconfitta con Unicredit è l'ultima di una serie per Picard, che aveva avanzato accuse simili, poi rigettate, verso Hsbc e JPMorgan Chase. Ma Picard non getta la spugna: anche per Unicredit, come già fatto per Hsbc e JPMorgan, presenterà un appello «alla corte degli Appelli del Secondo Circuito». (Mar. Man.)

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