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Questo articolo è stato pubblicato il 26 febbraio 2012 alle ore 19:33.

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CITTÀ DEL MESSICO - Questa volta, a differenza che nel vertice di Cannes dell'inizio di novembre scorso, non ci sono riferimenti all'Italia nel documento che riassume la discussione dei ministri delle finanze e dei governatori dei paesi di vecchia e nuova industrializzazione. Il non essere "singled out", chiamati fuori dal gruppo dei paesi avanzati e messi sotto i riflettori è il segno che, pur nel quadro di un contesto macroeconomico internazionale tutt'altro che facile (nel mondo del 2012 le prospettive di crescita sono "moderate" con rischi previsivi al ribasso) e in una situazione in cui Eurolandia nel suo insieme è ancora l'epicentro dell'incertezza globale, la percezione esterna nei confronti del nostro paese è davvero cambiata.

Del resto, come ha spiegato ai giornalisti il viceministro dell'Economia Vittorio Grilli, subito dopo la cena di lavoro nella quale ciascun paese ha esposto le prospettive economiche nazionali, gli altri membri del G20 hanno espresso «apprezzamento» per le misure di risanamento dei conti varate dall'Italia e per «il ritmo incalzante» con cui si è mosso il governo. Un giudizio positivo , ha rimarcato Grilli, che è già venuto del resto anche dai mercati«come dimostra la discesa dello spread». Per l'Italia era «fondamentale aggiustare i conti» e ora bisogna concentrarsi per fare di più per la crescita attraverso politiche mirate, ha ricordato, spiegando di aver esposto ai colleghi quanto realizzato dal governo Monti e ciò che in questo momento è al centro del ring, «a cominciare dal mercato del lavoro». Di lavoro e della necessità di studiare iniziative che favoriscano la job creation, del resto, hanno discusso qui a Città del Messico anche i paesi del G20, anche perchè come ha ricordato nei giorni scorsi il segretario generale dell'Ocse Angel Gurria è ormai chiaro a tutti che sono i giovani le principali vittime dell'attuale scarsità di posti.

In questo meeting internazionale ha tenuto però a sottolineare Grilli «comunque l'Italia non era il soggetto sotto la lente». E dato che l'urgenza di verifiche e monitoraggi specificamente rivolte al nostro paese si è attenuata, torna in secondo piano anche l'azione di sorveglianza del Fmi «Ci sarà sorveglianza da parte del Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Ma il contesto è cambiato– ha detto Grilli– e per tutti è più importante vedere che facciamo le cose piuttosto che verificare che le facciamo». «Non abbiamo nè disdetto nè fissato una data» ha affermato ancora il viceministro « Al G20 di Cannes l'Italia aveva chiesto un monitoraggio da parte del Fmi, che doveva essere trimestrale ed effettuato con missioni del Fondo». Quanto ai problemi di crescita dell'economia italiana «noi– ha dichiarato– speriamo di fare meglio di ciò che prevede per noi il fondo» (l'Fmi ha vaticinato per l'Italia una recessione a meno 2,2 per cento, ndr) anche perchè secondo Grilli il barometro della congiuntura è migliorato rispetto ai timori registrati nello scorso mese di dicembre. Infine, sempre per quel che riguarda l'Italia, anche Grilli è tornato a difendere la scelta governativa di non buttare il cuore oltre l'ostacolo in campo fiscale, evitando di creare il fondo per la riduzione delle imposte da finanziare con i proventi della lotta all'evasione:«Un tesoretto ancora non c'è» ha concluso.

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