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Questo articolo è stato pubblicato il 29 febbraio 2012 alle ore 15:27.

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Ltro: arma potente anti-crisi, ora riflettori sull'economia realeLtro: arma potente anti-crisi, ora riflettori sull'economia reale

Per il Wall Street Journal è senza dubbio "una delle più potenti armi dell'arsenale della Bce" per lottare contro la crisi. Ma al secondo round dell'operazione Ltro (Long Term Refinancing Operation) che assegna prestiti triennali a buon mercato alle banche europee, fioriscono sulla stampa estera gli avvertimenti: attenzione a non creare dipendenza. E aumentano gli interrogativi: "Resta da vedere - scrive il Financial Times - quanti di questi soldi stiano filtrando all'economia reale sotto forma di prestiti alle imprese". Gli analisti dibattono se l'operazione sia "una cura o una stampella", sottolinea il Washington Post.

"Cosa faranno le banche quando il rubinetto della Bce si chiuderà?" si domanda il Wall Street Journal. Una delle preoccupazioni è che il sostegno ai titoli del debito sovrano si eroda nel tempo.

Con i due round di prestiti, l'obiettivo della Bce – spiega il Wsj nella cronaca di oggi – è di evitare l'escalation della crisi mentre le banche fanno fatica a pagare i debiti in scadenza e anche di mitigare la contrazione dei prestiti delle banche ai clienti nell'attuale fase di difficoltà delle economie europee.

La somma di 529,5 miliardi di euro assegnati ora è "grossomodo coerente" con le attese di banchieri, investitori e analisti, osserva il Wsj, aggiungendo che però alcuni analisti si aspettavano un importo inferiore.

Assegnando alle banche fondi "praticamente illimitati per tre anni al tasso d'interesse dell'1%", scrive ancora il Wsj, "la prima dose di liquidità iniettata dalla Bce ha praticamente eliminato il rischio che una banca crolli all'improvviso per mancanza di soldi".

Quanto alla speranza di dare una spinta alla domanda di titoli del debito pubblico dei Paesi del Sud Europa, "molte banche europee hanno detto che non hanno reinvestito i prestiti in titoli pubblico o in altri asset", osserva il quotidiano Usa. Invece, hanno usato i fondi per pagare i loro debiti in scadenza o hanno semplicemente depositato i soldi presso altre banche o presso la stessa Bce". "E alcuni esperti – aggiunge – si preoccupano che le banche diventino sempre più dipendenti da finanziamenti a lungo termine poco costosi".

Il rischio dipendenza è segnalato anche nella cronaca del Financial Times: c'è chi avverte – si legge - che tra non molto tempo la Bce breve potrebbe dover lanciare un terzo round della Ltro. Tuttavia, il presidente Mario Draghi, ha sottolineato che le misure sono temporanee e che la Banca centrale europea non si sarebbe pre-impegnata a farne una caratteristica permanente della politica monetaria.

Il primo programma di prestiti di dicembre – nota ancora il Ft – è stato considerato una misura che ha "cambiato il gioco" e ha contribuito a evitare una stretta di liquidità nel sistema bancario europeo. La Ltro ha migliorato gli umori degli investitori, "sollevando i mercati e sostenendo un'iniziale ondata di emissioni di titoli da parte delle banche all'inizio dell'anno.

Il denaro della prima Ltro è stato probabilmente usato dalle banche per rifinanziare il debito, scrive il Ft. Si pensa inoltre che le banche, soprattutto quelle di Italia e Spagna, abbiano usato i prestiti per acquistare titoli pubblici del loro Paese, contribuendo ad abbassare i costi. Secondo dati Bce, nei due mesi tra dicembre e gennaio le banche italiane e spagnole hanno aumentato rispettivamente del 13 e del 29% le loro partecipazioni di titoli sovrani.

L'asta di oggi ha iniettato 529,5 miliardi di euro nel sistema finanziario europeo, mentre la previsione mediana indicava circa 500 miliardi, precisa il Ft.

"Molti si aspettano che la seconda Ltro sia usata per rifinanziare il debito, acquistare titoli sovrani e fare da cuscinetto di liquidità", continua il Ft, aggiungendo che resta da vedere quanto stia arrivando all'economia reale.

Nei titoli della vigilia, il Ft aveva parlato di banche europee "affamate" dei prestiti della seconda ondata Ltro. Un'analisi di Fitch ha osservato che le banche italiane sono ben posizionate per beneficiare della più ampia gamma di collaterali accettati dalla Bce. Fitch osservava anche – si legge in una Reuters .- che la Ltro non fa che ritardare la caduta delle banche".

Nel dibattito tra analisti sull'operazione della Bce, il Washington Post cita in particolare Jacob Funk Kirkegaard, del Peterson Institute for International Economics, secondo cui i prestiti della Bce non sono tanto una soluzione quanto "un ponte" verso un'era di maggiore disciplina di bilancio, bilanci più equilibrati e "forse un'economia europea più robusta". I prestiti "hanno senso solo le altre ruote della riforma continuano a girare", ha detto l'analista. "Altrimenti, è solo eroina" per le banche.

Il quotidiano economico francese Les Echos parla di "prestito record". Secondo l'analista Bruno Cavalier (Oddo) gli obiettivi della Bce si sono evoluti dalla fine del 2011. In dicembre, si trattava di stabilizzare la situazione delle banche europee e di riaprire mercati obbligazionari a Paesi come Italia e Spagna. "Missione compiuta". Ora, scrive Les Echos, la Bce mette l'accento sul sostegno all'economia.

Secondo gli strateghi di Bnp Paribas – si legge ancora su Les Echos – le banche spagnole, francesi e italiane dovrebbero prendere una parte importante della liquidità iniettata stamane, dopo avere già ricevuto somme notevoli in dicembre.

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