Tombola. Chi ha comprato BTp ai minimi di prezzo, toccati lo scorso novembre, può dire di aver centrato il rally. Il balzo dei prezzi da allora è stato impressionante, pari al 18,7% sulla benchmark decennale. Che fare, a questo punto? «Una scelta di buon senso è monetizzare parte del profitto e pensare ora a diversificare l'investimento», spiega Rocco Bove, gestore responsabile di Kairos Bond Plus. Perché se è vero che le prospettive sul debito italiano rimangono positive, è anche vero che «la corsa rialzista dei titoli di Stato italiani è in progressivo esaurimento».

Secondo Bove «è ragionevole ritenere che lo spread possa scendere anche fino a 200 punti base ma in un tempo molto più lungo rispetto a quello che è servito al differenziale per scendere da oltre 500 punti base agli attuali 300». Una possibilità, per rimanere in tema di bond governativi tricolori, è allora quella di vendere i titoli soprattutto a lunga scadenza per aumentare l'esposizione su quelli più a breve, entro i 2-3 anni: in questo caso si evita di subire troppa volatilità, che è destinata a permanere ancora sui titoli più lunghi, come i 10 anni, e ridurre la duration di portafoglio. Qualora invece si volesse mettere un po' di sprint al portafoglio, può avere senso guardare anche oltre il 'giardinetto di casa' dei titoli governativi. «I più propensi al rischio possono pensare di incassare la plusvalenza e orientare un terzo della loro posizione in BTp in asset alternativi», aggiunge il gestore di Kairos sgr.

Tutto ovviamente varia in base al proprio orizzonte temporale, ma ci si può orientare su due percorsi: o i beni-rifugio (dai Bund tedeschi ai Treasury, per stare sul sicuro) oppure gli asset più rischiosi, «come i corporate bond bancari, ad esempio, che possono dare qualche soddisfazione».

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