Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2012 alle ore 20:05.

My24
Manuel Gonzales Paramo, Bce. (Reuters)Manuel Gonzales Paramo, Bce. (Reuters)

C'è un altro grande malato in Europa, oltre a Grecia, Portogallo e Irlanda: la grande Spagna. Certo il paragone è quasi improprio dato che il debito di Madrid in rapporto al Pil non è certo ai livelli degli altri Paesi periferici.
Ma il debito ancora sotto controllo (per ora) è l'unico parametro ancora in buona salute. Per il resto la Spagna è in forte sofferenza.
La disoccupazione al 20% è tra le più alte in area euro, la recessione sarà pesante quest'anno e il Governo Rajoy si è impegnato a un livello di deficit/Pil al 5,8% non di più: lontano dall'obiettivo del 4,5% indicato da Bruxelles. Questo sforamento degli impegni ha creato tensione nei giorni scorsi tra Madrid e le autorità europee.

L'allarme di Gonzales (Bce)
Ora arriva un altro allarme. A lanciarlo uno dei membri spagnoli della Bce, Josè Manuel Gonzales-Paramo, che in una intervista a El Pais ha affermato: «In termini netti è molto difficile che il credito possa crescere in Spagna nei prossimi anni», nonostante le misure prese dalla Bce sul fronte della liquidità alle banche europeee. Gonzalez-Paramo giudica positive le prime misure prese dal nuovo governo spagnolo conservatore guidato dal premier Mariano Rajoy, ma pensa che nel Paese ci siano ancora troppe banche e che il settore debba essere ristrutturato.
Più che troppe banche sono molte quelle in difficoltà. In particolare soffrono le Cajas, le Casse di risparmio locali che hanno visto le sofferenze sui prestiti impennarsi a causa soprattutto della crisi del settore immobiliare.

I salvataggi delle Cajas
Un caso fra tutti è il salvataggio da parte di Banco Sabadell della Cassa del Mediterraneo (Cam). Già nazionalizzata è stata fatta comprare dal Sabadell che peggiorerà i suoi coefficienti patrimoniali e che per questo è stato severamente punito in Borsa nelle ultime settimane. Ma c'è di più: dopo il salvataggio pubblico si è scoperto che i bilanci erano di fatto tenuti artificiosamente alti. Le sofferenze della Cassa del Mediterraneo sono balzate dal 9% al 21% in pochi mesi. Che vuol dire? Che i crediti immobiliari di fatto già definibili come perdite erano tenuti in bonis. E che quel peso nascosto preoccupi gli osservatori non è un mistero. Ormai il livello di crediti dubbi è salito a quota 10% per molti istituti spagnoli: Bankia ha crediti problematici al 12% del suo portafoglio; Banco Popular al 10% e Sabadell al 9,9%.

Il peso del mattone
Tutto o quasi dei nodi critici delle banche spagnole vengono dal mattone. L'esposizione delle banche al settore immobiliare vale ben 338 miliardi. Ebbene secondo la stessa Banca di Spagna, di questi 338 miliardi oltre le metà (cioè 176 miliardi) sono crediti problematici. Cosa vuol dire? Che è difficile stimarne un pieno recupero. Ma il dato inquietante è che su 176 miliardi sono stati accantonati solo 58 miliardi. Pochi, troppo pochi. Se come pensano gli analisti di Credit Suisse si alzasse il tasso di copertura degli accantonamenti a un livello "normale", le banche spagnole dovrebbero accantonare altri 50 miliardi. Per dare un'idea dell'imponenza della cifra basti ricordare che quelle perdite occultate di fatto nei bilanci valgono il doppio dell'intero fabbisogno degli aumenti di capitale stimati dall'Eba per le prime banche iberiche. Con i prezzi delle case che non vedono inversione di tendenza, i prestiti immobiliari erogati a piene mani dalle banche iberiche sono la vera miccia pronta a esplodere del sistema.

Commenta la notizia

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi