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Questo articolo è stato pubblicato il 15 marzo 2012 alle ore 15:54.

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Intesa Sanpaolo chiude il 2011 con una perdita di 8,19 miliardi a causa di 10,2 miliardi di svalutazioni ma distribuirà comunque un dividendo di 5 centesimi per azione. Tolte le svalutazioni, il colosso bancario chiude il 2011 con un utile netto normalizzato di 1,93 miliardi di euro, in calo del 17,1% rispetto al 2,23 miliardi. Nel quarto trimestre l'utile è stato di 265 milioni (-38,5%).

Cedola 2011 rappresenta il floor
Il dividendo proposto quest'anno sarà la base minima per la futura politica di remunerazione dei propri azionisti, ha affermato il Ceo, Enrico Tomaso Cucchiani, nel corso della conference call sui risultati 2011.
La «remunerazione del capitale e degli azionisti», ha spiegato Cucchiani, è tra le priorità del gruppo e la cedola relativa all'esercizio 2011 «rappresenta il floor». Cucchiani ha spiegato di non poter dare target. «Operiamo in un ambiente volatile e in questo momento non credo di poter dare alcuna cifra specifica perchè viviamo in quadro di grandi incertezze esterne», ha detto Cucchiani.

Azioni risparmio non fonte di capitale efficiente
A proposito delle azioni risparmio Cucchiani ha spiegato che «non rappresentano una fonte di capitale efficiente». Il manager ha precisato: «Non amiamo le azioni di risparmio, vedremo cosa fare». Su queste dichiarazioni la Borsa si è infiammata: i titoli di risparmio hanno preso il volo vantando un rialzo del 9,11%, mentre le azioni ordinarie hanno segnato un incremento del 4% attestandosi a 1,56 euro.

andamento titoli

Le svalutazioni effettuate, a fronte di operazioni prevalentemente carta contro carta, per 10,23 miliardi di euro, si legge nel comunicato, hanno effetti solo sulle scritture contabili e nessun impatto sul cash-flow, sulla liquidità, sulla solidità patrimoniale e sui coefficienti Core Tier 1 e Eba e nessuna influenza sulla redditività prospettica.

Guardando al conto economico consolidato del 2011, il gruppo ha registrato ricavi per 16,78 miliardi di euro, in aumento dell'1,5% rispetto al 2010. Nel solo trimestre sono ammontati a 4,26 miliardi di euro (+1,6% rispetto allo stesso periodo di un anno fa).

La divisione Banca dei Territori ha archiviato il 2011 una perdita post svalutazioni di 6,41 miliardi (nel 2010 utile a 734 milioni). Il risultato netto normalizzato è di 704 milioni rispetto al miliardo circa del 2010 (1,01 mld). I ricavi sono ammontati a 9,65 miliardi, pari al 58% dei proventi operativi netti consolidati di gruppo, in calo del 2,8% rispetto ai 9,92 miliardi del 2010.

Gli obiettivi quantitativi del gruppo
indicati nel piano al 2015 richiedono, però, una revisione. Lo si legge in una nota che segnala che resta fermo l'obiettivo del 10% di Core Tier1 al 10%.

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