Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 18 marzo 2012 alle ore 15:20.

My24

Ufficialmente l'assemblea degli azionisti di Fonsai, convocata lunedì a Torino, discuterà il "presente" della compagnia, la ricapitalizzazione da 1100 milioni per mettere ordine nei suoi ratios patrimoniali.

Ma con l'esposto presentato dal fondo Amber - è in arrivo una relazione dei sindaci di quasi 100 pagine - si occuperà anche del "passato" del gruppo, la discutibile gestione della famiglia Ligresti. E, con le 12 domande presentate per il meeting dai fondi Sator e Palladio, sarà proiettata sull'immediato futuro della società, i passi che la porteranno alla integrazione finale con Unipol. O, chissà, verso altre mete.
È proprio su questi aspetti che si concentra l'attenzione dei due fondi d'investimento, portatori di un piano alternativo di salvataggio, nello sforzo di sottolineare quegli aspetti della progettata integrazione che appaiono ai loro occhi suscettibili di arrecare danno agli azionisti della società.

Con la prima domanda Sator e Palladio chiedono agli amministratori di Fonsai di qualificare se la ricapitalizzazione della società va considerata come indipendente dalla successiva integrazione con Unipol. Una risposta positiva - per loro scontata - aprirebbe ovviamente la strada, per il momento soltanto in astratto, ad altre soluzioni.

Un'altra domanda chiave riguarda l'impairment di Premafin per valutare di quanto deve essere abbattuto il valore delle azioni Fonsai, attualmente in portafoglio al prezzo irrealistico di 7,5 euro. È vero che il processo valutativo in corso è cosa diversa dalla successiva discussione sui concambi ma i due fondi sollecitano gli amministratori di Fonsai ad una sorta di auto impairment per evitare che l'integrazione con Premafin - porterà con se il fardello dei 380 milioni di debiti della holding - non avvengano a pregiudizio degli attuali soci di minoranza.

C'è poi il piano industriale. In questi giorni alle banche creditrici di Premafin è stato consegnato un progetto ma di che si tratta? È il piano stand alone di Fonsai su cui stava lavorando Mckinsey o quello integrato nella prospettiva della fusione finale. Anche il piano industriale illustrato in questi giorni da Unipol non è a tutti gli effetti quello dell'operazione ma è il frutto dell'autonoma valutazione di Unipol. Se invece le banche disponessero del "vero" progetto dell'operazione si tratterebbe di un'informazione che il mercato non conosce, in violazione delle norme sulla diffusione delle informazioni privilegiate.

I due fondi d'investimento in realtà temono che la mancanza di trasparenza abbia una finalità occulta, quella di ostacolare la presentazione del loro piano industriale alternativo le cui linee guida, intanto, renderanno pubbliche martedì prossimo. Le altre domande sono finalizzate a illuminare aspetti ancora poco chiari. Ad esempio in che modo è condotta la due diligence reciproca tra i due gruppi, se vi è un omogeneo criterio di valutazione delle loro poste.

Che impatto avrà Unipol banca nel nuovo aggregato. E ancora. In che modo la fusione di Premafin potrà cambiare i ratios patrimoniali della società finale, con il relativo esercizio del recesso. E via domandando. R.Sa.

Commenta la notizia

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi