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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2012 alle ore 06:44.

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NEW YORK. Dal nostro corrispondente
Apple Computer ha sciolto finalmente ogni dubbio e ha chiarito ieri quale sarà il percorso competitivo a medio termine per l'intero settore dell'infocom. Dal punto di vista stretegico non procederà subito con una grande acquisizione, si concentrerà sul prodotto, strategia che finora ha pagato, attraverso investimenti in ricerca e sviluppo e piccole acquisizioni. Dal punto di vista finanziario si allineerà con le altre grandi del settore, Intel, Ibm, Microsoft e restituirà una buona parte della sua montagna di cash, quasi 100 miliardi di dollari (97,6 miliardi per essere precisi) agli azionisti in dividendi e acquisti di azioni proprie. Una svolta storica per l'azienda, che non pagava un dividendo dal 1995 e che oggi si apre a un nuovo gruppo di investitori sia privati prudenti che fondi vincolati nella scelta di un titolo dal pagamento di dividendi.
Cominciamo dallo sviluppo strategico. Apple, Google, Amazon.com e Facebook formano per definizione di Eric Schimdt, guru di Google e del settore, "la banda dei quattro", i quattro pilastri portanti del settore infocom. Ciascuno di questi colossi opera in un settore apparentemente definito e diverso da quello degli altri, ma con punti di contatto e di sovrapposizione che sarebbero diventati esplosivi nel momento in cui si fosse scelta una diversificazione ad esempio nel "content" o nella infrastruttura distributiva, che oggi è molto più remunerativae che resta centrale. Ma il punto focale in questo dibattito strategico chiave per uno dei settori trainanti per la crescita dell'economia era proprio la Apple. Cosa avrebbe fatto con la sua montagana i quattrini? Avrebbe cercato una integrazione verticale della sua catena produttiva entrando in un grande operatore di content, Disney ad esempio con cui ci sono già molti legami anche azionari? Avrebbe cercato una integrazione orizzontale puntanto al potenziamento della forza distributiva dell'infrastruttura acquistando as esempio At&T? Si sarebbe gettata nella nuova frontiera puntando su Twitter, un modello che offre oggi forse il maggiore potenziale dal punto di vista della crescita e dell'impatto rivoluzioanrio nel settore, soprattutto quello dei media?
Per ora è tutto rimandato, non necessariamente archiviato, anche perché con l'annuncio di ieri, Apple manterrà comunque vaste quantità di contati a portata di mano.
La scelta di ieri, più conservatrice e aperta ai desiderata di importanti azionisti è stata quella di allocare i 97,6 miliardi di dollari in acquisti di titoli propri e nell'erogazione di un dividendo. La scelta a breve medio termine è dunque di concentrarsi sul prodotto e sull'azionista. Tim Cook, l'amministratore delegato nell'era post Steve, ha annunciato che l'azienda pagherà 2,65 dollari per azione, pari a un rendimento annuale dell'1,8% sul valore del titolo. Ci sarà anche un'operazione di buyback da 10 miliardi di dollari. I dividendi saranno erogati nel quarto trimestre dell'anno fiscale 2012, ovvero a partire da luglio e saranno pagati per ogni trimestre. Ciascuna erogazione di dividendi costerà all'azienda 9,88 miliardi di dollari. Il riacquisto di titoli propri avverrà nell'anno fiscale 2013, che inizia il 30 settembre 2012. Complessivamente l'azienda spenderà circa 45 miliardi di dollari in tre anni «cosa che ci consente di mantenere comunque un forte patrimonio per opportunità strategiche» ha detto Cook. In effetti Apple continuerà ad incassare, si stima che la Apple genererà cassa fra i 75 e gli 80 miliardi di dollari nei prossimi quattro trimestri. E a riprova che le cose vanno benissimo Cook ha annunciato con apparente noncuranza che le vendita del nuovo iPad per lo scorso fine settimana hanno battuto ogni record (ben 3 milioni di unità).
Il mercato ha approvato. Il titolo ha chiuso a quota 601,10 contro i 599 dollari di venerdì un nuovo massimo storico e Apple ora capitalizza 570,70 miliardi di dollari, 13 miliardi di dollari in più rispetto alla chiusura di venerdì.
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I NUMERI

3 milioni
Gli iPad venduti nel week end
Apple ha venduto 3 milioni di iPad da venerdì 16 marzo, quando il nuovo modello del tablet della Apple è entrato in commercio. Insomma, un vero e proprio week end da record per la società della Mela. Le prospettive quindi appaiono favorevoli, come afferma l'ad Tim Cook: «Siamo positivi sul futuro della società. L'innovazione resta la nostra priorità».
601,1 dollari
Il titolo a Wall Street
Ieri a Wall Street il titolo Apple chiuso con un +2,65% a 601,10 dollari. Dal giorno della quotazione, 10 anni fa, il titoloè salito di quasi il 4.600%. E la corsa potrebbe continuare. Ieri
Goldman Sachs ha alzato l'obiettivo di prezzo per il titolo Apple da 660 a 700 dollari, dopo che il colosso di Cupertino ha annunciato il pagamento dei primi dividendi dal 1995 e il buyback da 10 miliardi.

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