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Questo articolo è stato pubblicato il 12 aprile 2012 alle ore 08:16.

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MILANO - Intesa vicina per il prossimo presidente di UniCredit. Oggi a Milano si incontrano tutti i principali azionisti di Piazza Cordusio, e l'intenzione - si è appreso da più parti nella giornata di ieri - è quella di chiudere l'accordo per il successore di Dieter Rampl, ultimo atto di sei settimane di confronto che nelle ultime ore sembra vedere come favoriti Giuseppe Vita - attuale presidente di Allianz Italia e Banca Leonardo, ex numero uno di Deutsche Bank, di cui è attualmente presidente onorario - e l'ex presidente di Iri ed EniGian Maria Gros-Pietro.

La fitta agenda di oggi si apre a mezzogiorno, quando i rappresentanti delle Fondazioni si incontreranno nella sede di Piazza Cordusio. Punto di partenza, la shortlist sui candidati redatta dal vice presidente Vincenzo Calandra Buonaura con la consulenza di Egon Zehnder, un elenco ormai ridotto a quattro nomi: oltre a Vita e Gros-Pietro, l'economista Angelo Tantazzi e Massimo Tononi, ex Goldman Sachs ora alla presidenza di Borsa Italiana. Nel corso dell'incontro, al quale è prevista anche la presenza dell'amministratore delegato di UniCredit, Federico Ghizzoni, in prima linea nei contatti di queste settimane tra gli azionisti italiani ed esteri, i rappresentanti delle Fondazioni analizzeranno i profili dei 'papabili', per trovare un accordo di massima - probabilmente sulla coppia Gros-Pietro e Vita - che quindi verrà sottoposto agli azionisti privati, attesi per il primo pomeriggio sempre nella sede della banca; tra gli italiani, dovrebbero essere presenti i rappresentanti dei gruppi Caltagirone, Della Valle, Del Vecchio e Maramotti, tutti titolari di una quota vicina all'1%, ma anche degli arabi di Aabar: di qui, nel primo pomeriggio, dovrebbe uscire il nome del prossimo presidente della banca. Sempre nel pomeriggio, sono convocati i comitati interni in vista del cda del 19 aprile, tra cui il comitato governance eventualmente chiamato a ratificare l'accordo sulla composizione del nuovo consiglio.

Formalmente per la presentazione delle liste in vista dell'assemblea c'è tempo fino a lunedì e nessuna intesa è ancora stata definita, dunque oggi tutto può ancora accadere (compresa la fumata nera, così come un improbabile ingresso in extremis di altri candidati). Tuttavia, il profilo di Giuseppe Vita, con i suoi lunghi trascorsi bancari in buona parte all'estero, nelle ultime ore sembrava raccogliere il gradimento di buona parte degli azionisti chiamati a esprimersi. In particolare, c'è attesa per la presa di posizione di Paolo Biasi, presidente di Fondazione Cariverona, l'unico finora ad aver mantenuto, come sua abitudine, un basso profilo nel corso delle trattative; l'ente veronese ha fatto capire di apprezzare il profilo di Vita (che insieme a Biasi siede nel cda di Allianz), senza tuttavia sbilanciarsi in misura decisiva.

La condotta di Verona ha spinto anche gli altri azionisti a giocare fino a oggi a carte coperte, di fatto senza prendere posizione formale sui singoli candidati, ma oggi si dovrebbe trovare la quadratura del cerchio. Insieme al presidente c'è da trovare un'intesa anche per l'attribuzione dei posti nel futuro cda, che scenderà da 23 a 19 posti; in particolare c'è da accontentare le Fondazioni più piccole (CrTrieste, Cassamarca, Manodori e Bds, a cui fa capo dallo 0,7% in giù), ma anche tra loro ieri si registrava un certo ottimismo, come a intendere che un accordo a 360° sia veramente alla portata di mano.

Intanto ieri a Torino si è riunito il cda della Fondazione Crt, che ha rinnovato al presidente Andrea Comba e al vicepresidente Giovanni Quaglia il mandato a negoziare per il vertice di UniCredit; durante la riunione dell'organo si sarebbe parlato anche dei rappresentanti della Fondazione nel board di Piazza Cordusio, dove saranno confermati Fabrizio Palenzona e Antonio Maria Marocco. Sempre restando al cda della banca, pare certa la conferma di Lucrezia Reichlin ed Helga Jung, mentre tra i rappresentanti della Fondazione Cariverona dovrebbe figurare il professor Candido Fois. Ieri a Piazza Affari la banca ha chiuso a 3,20 euro (+5,46%), in parte recuperando il tonfo di martedì, quando aveva perso l'8,10 per cento. Sempre ieri, con la pubblicazione del documento sulla Politica retributiva 2012, si è appreso che al presidente uscente Dieter Rampl nel 2011 è stata assegnata una retribuzione di 1,8 milioni, mentre all' ad Federico Ghizzoni sono andati 2,19 milioni, 60mila euro in più del dg, Roberto Nicastro. Come annunciato, i primi 8 manager della banca non ha ricevuto alcun bonus.

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