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Questo articolo è stato pubblicato il 17 aprile 2012 alle ore 06:44.

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L'operazione «Grande Unipol» passa da una valutazione di Premafin di 80 milioni e dal controllo assoluto della compagnia bolognese sull'aggregato che nascerà dall'integrazione con Fondiaria Sai, avrà infatti il 66,7% dell'agglomerato post-fusione. Il consiglio di amministrazione della holding dei Ligresti, al termine di una giornata convulsa e densa di colpi di scena, ha detto sì alla proposta presentata dalla compagnia delle Coop, offerta che ora dovrà passare il vaglio del board di Fondiaria Sai e di Milano Assicurazioni. I summit sono convocati per giovedì 19 aprile ma visto l'ordine del giorno assai corposo non è escluso che le riunioni si protrarranno anche il venerdì. In quella sede, peraltro, sarà anche approvato il range dei concambi. Una forchetta sulla quale si dovrà lavorare ancora nei prossimi giorni. Il via libera della holding non ha sanato completamente la distanza tra i gruppi. Risulta infatti che le simulazioni fatte nei giorni scorsi da Fondiaria attribuivano ad Unipol al massimo un 60% dell'agglomerato. Quel gap va dunque chiuso e questo comporterà un abbattimento di alcune poste utilizzate per la valutazione di FonSai, tra le quali principalmente il patrimonio immobiliare che allo stato incorpora una plusvalenza di 800 milioni. In questo, aiuterà anche l'utilizzo di un metodo preciso per la determinazione dei valori ossia il dividend discount model. Un sistema che valuta gli asset su base prospettica tenendo conto anche della differente redditività della gestione dell'Rc auto.
Il ritmo della giornata è stato incalzante. Nel primo pomeriggio è giunta l'offerta di Unipol che ha messo sul piatto un prezzo massimo per ciascuna azione della holding, in sede di aumento di capitale riservato da 400 milioni, di 0,195 euro (contro gli 0,29 euro registrati in Borsa), il che comporterà l'emissione di più o meno 2 miliardi di nuove azioni di Premafin. Il prezzo dell'iniezione di liquidità, che in trasparenza valuta Fondiaria 3,6 euro ad azione, «costituisce - dicono da Bologna - la porta di accesso per la realizzazione del progetto di integrazione. Ad essa è stato attribuito un valore compatibile con le sinergie contenute nel piano industriale presentato da Unipol». Le risultanze di Unipol «indicavano valori anche più alti, intorno al 70%, ma tenuto conto del fatto che la situazione richiede certezze e non consente di attendere oltre» il gruppo ha ritenuto «che una partecipazione per i due terzi del capitale ordinario della nuova entità oggetto di fusione costituisca una soglia comunque compatibile con gli obiettivi». A distanza di poche ore è arrivato il via libera di Premafin che ha indicato per l'aumento di capitale un range (0,195-0,305 euro) la cui parte bassa coincide con la proposta di Unipol. L'ampia forchetta si spiega, complice la leva molto rotonda di Premafin, con la possibilità-speranza di un'ipotesi alternativa qualora saltasse l'operazione con Unipol. In quel caso l'aumento di capitale, recita il comunicato, verrebbe rivolto «ad altri operatori del settore assicurativo e/o investitori istituzionali, o società da essi controllate».
Ora la parola passa a Fondiaria Sai il cui cda si è brevemente riunito ieri ed è stato aggiornato a giovedì. È possibile che fino a quella data continueranno a rimanere sospesi i titoli delle compagnie coinvolte, le cui contrattazioni sono state bloccate ieri nel tardo pomeriggio. Questo supplemento di istruttoria è spiegato dalla compagnia con la necessità di mettere a punto i concambi e di permettere anche al comitato degli indipendenti di valutare la correttezza dell'operazione nei confronti dell'intera platea degli azionisti. Non solo. Il cda dovrà rispondere a Consob entro le ore 20 di giovedì su alcune questioni chiave, poste all'attenzione anche del collegio sindacale. I temi riguardano le retribuzioni del top management, in particolare quelle dell'ex amministratore delegato di FonSai Fausto Marchionni e del patron della compagnia Salvatore Ligresti; quindi sono stati chiesti anche chiarimenti su alcune poste di bilancio, tra le quali le riserve sinistri; e infine sono stati sollecitati maggiori dettagli sulle operazioni con parti correlate.
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